ballatasadica

A sua (di Lei) immagine e somiglianza.

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arcani maggiori

Guardare con sereno distacco il proprio avvenire.

Tenera, glaciale,tranquilla serenità: sono furba come un diavolo, onderagionpercui il modo per cavarmi fuori dagli impicci lo trovo, e l’ho sempre trovato.

Finita anche la smania di perdere il controllo nel tuffo nel godereccio, come l’arcano del matto .

Io sono la papessa e i due imperatori, il matto, il diavolo e il sole rovesciato.

 

Ho chiuso gli occhi. Tranquilla, che in futuro soldi , successo e scopate.il_matto

 

Quindi non temo nulla.

S.E.M

Sento nel cuore un pizzicorino piacevole e tiepido, forse senza eclatanti motivi. Lo ascolto. E’ la felicità.

O, se non si vogliono usare iperboli perché si deve sempre sbassare un po’ tutto (poi, di grazia, perché?), lo si può chiamare stato di duratura e piacevole serenità e equilibrio e calma interiore. Baricentro. Fulcro di energia positiva. Ho i chakra allineati bene.

Mi sento appagata, sicura, libera, sana, bella, forte, giovane. -Mordo i frutti terrestri con saldi e bianchi denti voraci, guardo il volto di fiamma del mondo come un amante guarda la sua amata-. A potermi azzannare il cuore sentirei in bocca (in senso figurato eh) un sapore dolciagnolo. E’ tutto piacevole.

S.E.M     Senza. Eclatanti. Motivi.

 

… e non sono fatta! Non mi sono MAI fatta (tranne una volta per sbaglio, ero convinta mi avessero offerto una sigaretta, giuro, ma sbaglio tante cose, tante persone. Una volta stavo per limonarmi il fratello gemello di un mio ex convinto fosse lui, figuriamoci). Sono cocaina di carne.

Non traggo serotonina dalla cioccolata o simili, non dormo fino a tardi, non sono plurimiliardaria, non ho vinto un nobel né un oscar, non ho comprato praticamente niente per i saldi, e la crisi la sento perché non sono sorda. Eppure io sono felice perché non mi manca niente per esserlo. Stupefatta senza stupefacenti. Appagata senza surrogati e palliativi. La salute, la famiglia, i miei affetti integri, nonno che frigge le trote fresche fresche, questo tempo che è tutto nuvolo ma chi se ne fotte, i venti anni…carpe diem qua e carpe diem là, ebbene poche chiacchiere io sto dies lo sto carpendo e me la godo di brutto. E poi strano perché carpe diem non è manco il mio motto.

I  miei motti sono meno inflazionati (semper adamas- sempre come il diamante, il mio memento audere, l’habere non haberi, ex adversis semper resurgo…)

Sì.

I miei motti sono decisamente più fighi.

A’ la prochaine mes choux.

RIEPILOGO “UFFICIALE” 2012-LA GRANDE RASSEGNA

un post chiilometrico, da leggere d’un fiato. riepilogo dell’anno 2012:

parole più cercate su google-italia:

1)terremoto in Emilia

2) INGV (è sempre relativo a terremoti e calamità naturali)

3) Lucio Dalla

4) Zalando (un sito di e-commerce)

6- Costa concordia

7-calcolo IMU

8- Pulcino Pio

Fermiamoci qui.

Quindi: il podio è occupato da calamità naturali + un morto. Seguono altre disgrazie, fino a una cazzata italiota come il pulcino pio.

Anche se secondo me non sono mancati gli italiani che hanno cercato di crisi e spread, mario monti e simili.

sintesi dei principali eventi  del 2012 in Italia:

in primis, il governo monti. Ma raccontato da noi poveri italiani, sapete ragazzini, mi sembra troppo poco una beffa. E’ dal di fuori che mi piacerebbe raccontarlo. Ecco, la visione deviata che hanno avuto al di fuori: (Austria). Era l’inizio del 2012. Ovviamente le parentesi sono mie.

“Sono passati 100 giorni di governo, esattamente dal 13 novembre 2011, da quando l’ex commissario europeo ha preso il comando del suo paese minacciato dalla bancarotta e gli italiani hanno già dimenticato gli scandali a sfondo sessuale, gli slogan populisti e le imbarazzanti figuracce dell’era Berlusconi. Con sobrietà e rigorosa concretezza in poche settimane il premier Monti ha impresso al paese uno stile del tutto nuovo(???????), addirittura definito dagli entusiasti sostenitori del “Professore” come una “rivoluzione culturale” (????) . Eleganza, umorismo britannico (umorismo??????????????????) e sobria presenza hanno preso il posto dell’epoca dei Bunga Bunga.

Per salvare (????) il paese dalla bancarotta e per pareggiare il bilancio pubblico entro il 2013 (ahahahahahahahahaha!!!!) Monti esige dagli italiani lacrime e sangue (ecco, questa è la prima frase vera di tutto l’articolo). Il capo di governo al di fuori di ogni linea partitica lavora strenuamente al risanamento delle casse statali e alle misure per ridare slancio all’economia. (che slancio!!! Voliamo) Allo stesso tempo il poliglotta esperto di mercato di origini varesine detta legge.Lo stile borioso e intraprendente del suo precedessore, appartiene ad un mondo diverso. Così Monti ha sostituito l’Audi blindata di Berlusconi con una più datata Lancia. (e ha costretto gli italiani a uscire di casa in bicicletta direi, visto che la benza è a due euro il litro, dettagli) Al posto della sfarzosa residenza privata romana dello zar dei media, il premier si accontenta dell’appartamento di servizio a Palazzo Chigi (POVERINO!!!! SICURAMENTE CENTO METRI QUADRI SCARSI!), sede del governo e viaggia in aereo in classe economica. (un banchiere buon samaritano insomma!) Quando, in occasione di una visita ad una mostra sul Botticelli, ha insistito per pagare il biglietto, Monti ha guadagnato parecchi punti nei sondaggi. (avrà sicuramente abbassato lo spread col suo gesto eroico)

Rinuncia allo stipendio di premier e di ministro delle finanze (sì, ma a quello di parlamentare A VITA no, baby.)

E’ un premier fuori dagli schemi che indossa volentieri un semplice loden (eh????) e non teme di costringere ai sacrifici anche i politici viziati (ma io direi non teme di costringere ai sacrifici esclusivamente la classe medio-bassa ). E così gli stipendi dei parlamentari sono stati decurtati di 1300 euro mensili lordi (peccato solo che hanno lo stesso trovato il modo di rifarsi con gli interessi). Deputati e senatori non potranno più in futuro ottenere una pensione dopo essere rimasti in carica soltanto una legislatura. Come suo personale contributo alle misure di risparmio ha rinunciato al suo stipendio di premier e di ministro delle finanze. (leggi sopra)

Il capo della squadra di governo formata da tecnocrati (la Fornero è una tecnocrata?), dopo il suo insediamento, si è adoperato con grande sforzo per realizzare un ambizioso programma in grado di salvare il suo paese gravemente indebitato. Così nel mese di dicembre ha portato sulla scena politica un piano di risparmio di svariati miliardi di euro con cui spera di risolvere il deficit italiano e con cui restituirà credibilità al suo paese sulla scena internazionale (mendicando i nostri titoli di stato in giro per il mondo stile vu cumprà, per esempio). Contemporaneamente il premier ha varato misure per la crescita (???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????), che diano slancio agli investimenti in progetti di edilizia pubblica, ricerca e sviluppo e un pacchetto per liberalizzare settori dell’economia ormai antiquati (come l’antiquatissimo lavoro fisso per esempio)

Inoltre, il politico sessantottenne ha affrontato con coerenza una serie di confronti con potenti lobby economiche come i notai, gli avvocati, i farmacisti, i tassisti ed altre associazioni professionali, che temono di perdere i propri privilegi. Una protesta dei camionisti contro l’esteso piano di liberalizzazione proposto dal governo transitorio ha paralizzato per giorni l’Italia. Anche uno sciopero dei tassisti, durato parecchi giorni, ha messo abbastanza sotto pressione Monti.

Tuttavia il premier non si è fatto mettere in imbarazzo dalle manifestazioni di protesta e dagli scioperi e porta avanti la sua crociata. Soprattutto Monti si è fortemente impegnato in prima linea contro l’evasione fiscale e l’economia sommersa. Nella lotta all’evasione fiscale il governo ha messo sotto torchio i più benestanti. (???????) Così la guardia di finanza sta braccando coloro che fanno la bella vita facendo credere al fisco di possedere redditi minimi. (e veramente mette sotto torchio anche chi li possiede davvero, sti redditi minimi ) E’ definitivamente finita l’epoca in cui ci si vantava di possedere yacht, Ferrari ed elicotteri.(ah sì sì infatti Fiorito è un noto francescano) Sono stati condotti massicci controlli fiscali nelle famose località montane di Cortina e Courmayeur, così come in Via Condotti, la via dei negozi di lusso a Roma (ah sì, lì dove la Fornero ha bloccato tutta la strada con una fila di auto blu perché stava facendo shopping? E’ quella via condotti vero, ma tu pensa…), e nel lussuoso quartiere dei Navigli a Milano. (so choosy) Questo ha dato origine a malumori. Albergatori, commercianti e imprenditori hanno denunciato che i clienti sono stati spaventati da controlli durati ore da parte degli ispettori delle imposte. In fin dei conti l’Italia non è uno stato in cui la polizia fa da padrona.

Tuttavia nei suoi 100 giorni di incarico l’impeccabile operoso Monti non ha potuto evitare qualche gaffe. Ha fatto inviperire i sindacati, i giovani e i disoccupati, quando recentemente ha invitato i giovani italiani a non far troppo conto su un posto fisso. (che noioso!!! No, ma questo era l’umorismo inglese, leggi sopra) “Sempre lo stesso lavoro per tutta la vita è davvero noioso. E’ piacevole cambiare lavoro e accettare nuove sfide” (ahahahahahah Monti Monti, che mattacchione!), ha commentato Monti un po’ indelicatamente. Solo qualche giorno prima l’Istituto di statistica ISTAT aveva comunicato, che la disoccupazione giovanile era arrivata ad un nuovo livello record, 31%. (NOOOOO, dici sul serio? Non me ne ero accorta mica) Anche con qualche membro del governo Monti ha avuto qualche problema. Per esempio ha costretto alle dimissioni il primo segretario di stato Carlo Malinconico, dopo che questi era finito nel mirino dei media che lo accusavano di contatti poco chiari con un imprenditore.

Anche l’affermazione dei suoi avversari di essere al servizio dell’alta finanza gli ha arrecato continuamente seccature. “I tecnici di Monti e le loro lobby hanno sottratto la democrazia al popolo italiano e al parlamento” protesta il politico del vertice della Lega Nord, nonchè ex ministro Roberto Calderoli. Solo la Lega Nord, partito populista di destra, si schiera apertamente all’opposizione del nuovo governo italiano formato da esperti. In Internet e sui media si parla diffusamente di teorie di complotto che suscitano vivaci discussioni. Monti è stato spesso sospettato di far parte del fantomatico gruppo Bilderberg. (FANTOMATICO??????) Le teorie di complotto sono giunte anche all’orecchio di Monti costringendo il premier ad assicurare nuovamente e pubblicamente, di non avere alcun legame con la grande finanza. (noooooooooooo! ASSOLUTAMENTE, NO! Che, Monti non va a braccetto con le banche? Ma che cattivoni bugiardi!)

Una perla di questo governo è stata la sig.ra  Elsa Fornero, secondo me lei merita una rassegna a parte, quindi ve la sottopongo in tutto il suo splendore:

Dalle lacrime…

Alle sue mirabolanti uscite:

“Dovremo fare dei sacr…” (DovrEMO? )

“Anche la vita da ministro è difficile” (detta a un malato di Sla)

“Il lavoro? Non è un diritto!) (art 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto)

“Non siate troppo choosy!) (fate come mia figlia che ha uno stipendio a non so quanti zeri)

“Ah, io sono Piemontese, quindi sono abituatissima a lavorare.” (invece voi poveri terroni nullafacenti no)

“Il ministro, lo ammetto…non ne sapevo niente quando ho accettato l’incarico) (nooo, mica ce ne eravamo accorti!)

“esodati non mi sembra il termine giusto!” (no, infatti. Facciamo sicuri disoccupati a un passo dalla pensione che se la vedono

sfilare da sotto al naso con annesso “marameo”, e hanno comunque una cazzo di età per cui sarebbero considerati “vecchi”, ergo, non troverebbero nessun tipo di lavoro in caso di disoccupazione, e hanno comunque famiglie e figli, choosy o no, da mantenere. Esodati è più breve)

Ma facciamo parlare i dati, non i ministri, non gli austriaci nei loro articoli:

Rapporto annuale 2012,  (istat-codacons, confindustria. Tranquillamente consultabile nei loro siti.Numeri, non parole.)

Record debito pubblico a settembre a 1. 995,1 miliardi;

– Allarme fame, Food Security Risk: Italia come il Gabon;

– Coldiretti: sono 3,3 milioni le persone affamate in Italia;

– Coldiretti: almeno 110 suicidi per problemi economici nel 2012;

 –ottobre cassa integrazione +20,6%;

Coldiretti: 3,7 mln di italiani in mense dei poveri nel 2012 (+9%);

– Istat: A settembre disoccupazione giovani sale al 35,1%;

– In 9 mesi hanno chiuso 280mila imprese;

– Legge Stabilità: +2.333 euro di spese a famiglia nel 2012;

– Edilizia, attivita’ meno 25% in 9 mesi;

– Domande di disoccupazione +1,34% ad agosto. In 8 mesi +16,2%;

– World Economic Forum: Italia 42esima al di sotto di Polonia e Repubblica Ceca;

– Confartigianato: in un anno 1 mld ore di cassa integrazione;

 – Crollo industria Italia a giugno, – 8,2%;

– Cgil: a luglio 525mila in cassa integrazione, taglio reddito di 2,4 miliardi;

– A luglio crollano immatricolazioni auto -21,39%, Fiat -20,83%;

– In un anno persi 761mila posti di lavoro;

– Spread troppo alto, -144mila posti lavoro,

 – Debito pubblico 1966 miliardi, aumento di 17 miliardi in un mese;

– Nel 2012 rischia di fallire un’impresa su 3;

– In 6 mesi, mezzo milione di lavoratori in cassa integrazione;

– Ferrero (Prc): Moody’s ha ragione, basta menzogne, il governo Monti sta uccidendo il paese;

– Moody’s: Italia sorvegliato speciale, non escluso ulteriore declassamento;

– Pil cala del 2, 4%. Squinzi “Riforma del lavoro è da correggere”;

– Impoveriti inutilmente. Crisi, FMI boccia Monti: piu’ tagli alla spesa e meno tasse, Italia vulnerabile al contagio; – Ocse: Italia in recessione, la disoccupazione salirà;

– Costruzioni, chiudono migliaia di imprese: persi 400mila posti di lavoro;

– Istat: Il 38,8% famiglie ha ridotto l’acquisto di generi alimentari;

– Conti pubblici: Indebitamento netto sale al 3% del Pil;

– Confcommercio: consumi -2, 3% a maggio;

– Confindustria: “Italia nell’abisso, 1,5 milioni posti di lavoro in meno nel 2013″;

– Nell’edilizia persi 500mila posti di lavoro;

 – Ad aprile vendite in picchiata,

– 6,8%; – Effetto salva-Italia: chiudono oltre 1.600 imprese al giorno, disoccupazione in aumento.

Welly welly well.

Poi cos’altro ha occupato i nostri rotocalchi? La farfallina di Belen, Schettino, Fiorito, Belen incinta, Kate d’inghilterra incinta,  i Maya (assolutamente da non perdere lo speciale di Mistero a breve!) , la ricandidatura di Berlusconi…me ne vado per il bene del paese, torno per il bene del paese.

No, poi scusate, c’è un altro personaggio che secondo me merita una certa attenzione: Maledetto sedicesimo, un recente utente di Twitter (ahahahahhahaha), quindi vorrei ripercorrere le sue uscite più belle, e non solo del 2012 perché egli stesso ha detto che il tempo è un fenomeno irrilevante.

La storia cristiana è fatta di Santi. Santi nascosti, senza altari, devozioni né eroismi visibili, che però fanno luce con la loro bontà alle persone che incontrano.

(fanno la luce come le torce di fuoco con cui hanno fatto ardere i dissidenti, luce come sbrilluccica l’oro nei tuoi vestiti)

Siccome Dio ci ha amati per primo, l’amore adesso non è più solo un “comandamento”, ma è la risposta al dono dell’amore, col quale Dio ci viene incontro.

(Però naturalmente amore eterosessuale, con una donna subordinata che sciorina avemaria, senza anticoncezionali, senza masturbazione e casti fino al matrimonio, indissolubile, da celebrare in chiesa)

Non considerare il potere, la ricchezza e il prestigio come i valori superiori della nostra vita, perché in fondo essi non rispondono alle attese del nostro cuore.

(i mocassini rossi di Prada che indossi, o sommo prete che illudi il volgo con promesse di una vita dopo la vita, inesistente, rispondono alle attese del tuo cuore?)

Essere prete è incompatibile con gli abusi sessuali.

(vuoi qualche dato di cronaca o desideri ancora sciorinare altre cazzate?)

La religione e non la scienza salva l’uomo.

( aboliamo il foglietto illustrativo dei farmaci e sostituiamolo con un bel breviario)

Il denaro non è disonesto in se stesso, ma più di ogni altra cosa può chiudere l’uomo in un cieco egoismo.

(Pagata l’IMU, santità?)

La scienza atea è minaccia per l’umanità.

(la religione andrebbe estirpata e se non possibile quantomeno de-istituzionalizzata, rilegandola a mero fattore interno dell’individuo. E basta.  Ha corrotto l’uomo ed è stata innalzata a strumento di potere. La scienza “atea” ha salvato vite umane. Perché è l’unica scienza vera, che non racconta favole.)

Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso; allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell’evoluzione.

(Torna in Dio allora! Così passerai da prodotto casuale a una deliziosa creatura nata da una donna costola minacciata da un serpente parlante)
Sono un semplice e umile lavoratore della vigna del signore!
Ma quello sarà mica oro massiccio? NAAAAAAH.

Non sono padrone di nulla, tutti i miei averi sono della Chiesa. (ah ok, sei solo uno straricchissimo usufruttuario allora…)

Rosita e Banderas, lo spread, la fine del mondo, scazzi e avventure personali, disavventure continue, e sono viva.

Cazzo, sono comunque viva senza essermi fatta distruggere da un anno così. E tu che leggi, sei sopravvissuto a tutto questo.

Con sorrisi amari.

Tirando la cinghia.

Ti sei destreggiato tra le beffe del destino.

Siamo vivi, siamo vivi.

E questo è un miracolo per un anno così.

A capodanno fate un casino della madonna, ma non festeggiare il nuovo anno, che rischia di non essere migliore. Ma per essere vivi, sorridete, siamo stati in gamba, dolcemente ballando sull’orlo del baratro…

IO SPERO (e sempre risorge la speranza, come un fungo velenoso…

l’amanita falloide.)

la marcia di Wagner

Sono uno a cui piacciono i dettagli, però sapete come va la vita oggi, più aggiungi dettagli e più costa. I vezzi li ho scelti io, con cura, femminilmente, perché lei per queste cose non è tagliata. Le ho lasciato l’osso, l’impalcatura, le cose che non possono mancare, ma per il resto ho scelto tutto io. La marcia, solo, ho voluto cambiarla all’ultimo. Ieri. Wagner, non so se intendete. Wagner, lo scontato Wagner (in certi casi dico, scontato per certi casi) e ho chiesto venisse suonata più grave, sì, quella marcia è molto più solenne, quasi inquietante, l’organo stride di brutto, Wagner, non me ne volere, ma Mendelssohn è decisamente più allegra, ma vai bene tu, così. Lei non sa delle novità del giorno, magari, dico, sarà una sorpresa quando penserà di doversi muovere con Mendelssohn, e per la navata risuonerà Wagner. Ma è anche vero che lei non ha l’occhio per il dettaglio, e nemmeno l’orecchio, probabilmente una vale l’altra, basta un accompagnamento musicale d’archi e organo, tanto per non far sentire i passi non propriamente saldi  risuonare per il corridoio, e poi è tranquilla, va bene così. Tutto filerà liscio.

Abbiamo evitato strascichi e troppe perline, abbiamo, perché lei per “stupire” sarebbe volentieri sfondata verso il pacchiano. Ma che volete farci, una persona si ama in tutto. Ho un unico rammarico. Fanculo il tempo speso intendo, o la strizza, so mantenere la calma e simulo bene tranquillità. Ma avrei volentieri infilato due soldi tra le tette della ballerina, ieri notte, ma no, neanche la vedevo, ero troppo alterato, fuori di me. Questi addio al celibato/nubilato sono deleteri, e non ho l’età.

Ad ogni modo.  La vedete lì, focalizzatela, è la madre della sposa. Un cappello a tesa larghissima che le copre il viso, tailleur, scarpe col mezzo tacco. Una donna snella, di una magrezza nervosa. E’ una donna simpatica, non si direbbe dalle mani impeccabili ma è anche una brava casalinga. Vicino ha il marito, uomo di poche parole. Poi la sorella di lei, in questi sette anni ho cercato di rifilarla varie volte a tutti i miei amici. Volevo fossimo una “grande famiglia”, capite. Però poi mi sono detto meglio così, che poi si guasta tutto, e le amicizie sono sacre. Sacre.

E’ in ritardo, ah, fanculo, non ho dormito un cazzo, gente che mi stringe la mano e mi ricorda che siamo stati da sempre una bella coppia. Manca lei, mancano i testimoni. Qualche chierichetto scalda gli incensi, suore entrano e fanno il segno della croce, signore, ammirate come ho allestito bene la sala, e sedetevi comode. Mi sono sempre chiesto se le suore ai matrimoni vestono diverse, ma invece no. Le suore non conoscono occasioni, queste sono quelle del club del punto croce, e delle gite organizzate. Una mano me l’hanno data anche loro, con la scelta dei canti. Vedo il fotografo, mi faccio fare una foto da solo, poi con qualche amico, che stringo forte. Godetevi la cerimonia.

Sono i dettagli che la fregano, i dettagli, senza di me sarebbe stata la solita cerimonia ingessata, e invece. Ho solo paura che non venga, perché è una cagasotto di natura. Ma non mi farà fare sta figura di merda colossale, dai.

Mi chiedo come ho resistito tutto questo tempo, e tutte queste estenuanti ore di attesa. Dall’ultima settimana, era giovedi, a oggi, non mi è passato un secondo, ho preso anche lo Xanax per distendermi ma niente oh, teso come una cazzo di corda d’arco. A proposito di corda d’arco, guardo in su, faccio un cenno ai violinisti e vedo sventolare l’arco da una delle nicchie, a mo’ di saluto. E vada per Wagner. Loro sono pronti, io un po’ meno.

“La sposa! La sposa , la sposa! I saluti dopo, prendete posto. Prova, prova, si prega di prendere posto”, che tradotto immagino significhi, venti cazzo minuti di cazzo ritardo, il prete ha da fare, cazzo.

Ah, a proposito, ho scelto anche il prete. E quel bifolco del mio testimone si è vestito uguale a me, cazzo. Era il mio compagno di banco del liceo, amici da sempre, amici sacri.

I vestiti non potevamo non comprarli da lui, li vende. E mi ha fatto un gran cazzo di servizio e un buon prezzo, roba da sentirsi in debito. Quello di lei è bello, le ha consigliato bene. E’ un vestito di seta, dritto, liscio, scivola bene, cade bene dappertutto.

Cadeva bene anche quando lo andammo a scegliere all’inizio, anche se lei era più in carne.

Un dettaglio mi ha salvato direi la vita, adesso non fatemi spiegare perché sono in panico, comunque sì, questione di fedi, una cazzata. Vuoi la data per esteso o coi trattini, davvero, tutto qui. Luca e Mia sono nomi corti, forse entrava per esteso. Ma era giorno di chiusura all’atelier. E non è un dettaglio da poco.

Che Wagner sia.

 

“Al cospetto di Dio Padre, e al Figlio, e Allo S.S, scambiatevi le vostre promesse”

“Io … accolgo te …come mio  sposo, con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre: nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”

Tu che ti precipiti ad aprirmi dopo che il suono del campanello si era fatto più lungo, col tuo abito facile da mettere, perché scivola come seta. Ma sono i dettagli, amore, che ti fregano, sempre.E io ho atteso, dal saluto di lui rapido e trafelato, a sette anni fa, a quel giorno, a ora.

“No. Ti sei scopata il mio testimone, troia immonda.”

Lui tenta di farsi indietro, è questo il bello. Un gancio, amici, un gancio meditato da oltre una settimana da spaccargli il grugno e da ripulirci il sangue dei denti strappati coi polsini bianchi della camicia. E lo faccio, ed è un delirio.

Sento piombare il silenzio come un funerale, vedo gente che si guarda intorno senza sapere che fare, vedo la madre di lei impallidire, vedo le suore ripetere il segno della croce, vedo il prete prendere da parte lei che urla, vedo rompere le righe, vedo il più bel cazzo d’inferno che in quella chiesa si deve esser mai verificato, vedo demoni che ballano dentro quelle navate, ed è un delirio.

Il dettaglio, sapete, la seta non mente, e sotto il vestito non aveva niente, quel giorno. Stupida fino al midollo.

Poi penso un secondo alla mia vita distrutta, e tiro a me il microfono che sta sul leggio dove i preti piazzano la bibbia, e tranquillizzo chi devo tranquillizzare “visto che il ristorante l ho pagato io, seguitemi pure a pranzo, avevo già detto ai camerieri di allestire , sarebbe stata una cerimonia breve.”

Poi lancio un occhio al fotografo, che mi da’ l’ok. Pagato perché filmasse il tutto zoomando sulle facce dei due.

Poi guardo i violinisti.

E lascio che Wagner concluda il tutto,di nuovo, ecco, ci sta bene. E’ più solenne di Mendelsohn.

 

 

 

(liberamente tratto da un matrimonio finito male,anni fa, cui parteciparono degli amici di famiglia. Ah cazzo, avrei voluto esserci. Ci ho ripensato da poco, vedendo the wedding party.)

le (non) prospettive

accendo la tv. tg1. sondaggi: GIURISPRUDENZA è la facoltà che offre MENO prospettive in tempo di crisi in Italia. considerazioni: cazzo solo oggi ho speso 80 euro di libri 2-cazzo sto studiando mattoni per nulla? 3-Italia? e chi dice che devo restarci? 4-“conosco la legge, bastardi”, ed è un’arma potente. Se lo Stato non offre prospettive “legali”, saprò (potenzialmente) tutto su come “aggirare l’ostacolo”. 5- seri dubbi su prospettive che offrono scienze delle merendine e similiaria. 6-seri dubbi sull’attendibilità dei telegiornali in Italia. 7-ci credo che la giustizia non serve, e quindi manco studiarla, in Italia 8-fanculo, io torno fieramente a studiare i contratti.

 

Così deciso, l’udienza è tolta.

Zuzu brainstorm 1

Cose positive.

Mi sono rinfilata in una dignitosa 42, pantaloni skinny, neri.

Piccola annotazione. Il tutto scorre assai meglio con il body snellente, alias una guaina che ti leva il respiro, ti strizza le tette, ti comprime i fianchi, ti solleva il culo, e ti comprime lo stomaco facendoti a momenti rigurgitare la cena di natale ’94.

Ho addosso la camicia che Mattia che mi sarei volentieri fatta mi lasciò.

Prima che fu il mio ex, a lasciarmi.

Mattia che mi sarei volentieri fatta era uno dei migliori amici del mio ex. Come mai avevo e ho tutt’ora addosso la camicia di mattia che mi sarei volentieri fatta? Per una sottile forma di feticismo, per cui mi accontento dell’appendice invece dell’individuo. Scherzo. Sento caldo, tienimela in borsa.

Veramente bella sta camicia intendo, da boscaiolo, bianca, grigia e nera, a quadrotti grossi, bei bottoni, ben rifinita. Sento caldo, tienimela in borsa. Sì Sì. Certo certo.

E giuro, glie l’avrei anche voluta ridare, ma è stata l’ultima volta che li ho rivisti, povero Mattia che mi sarei volentieri fatta. Lui e gli altri amici.

Tizio molto…be’, non era un luminare, ecco. Roba che non me lo filerei di striscio. Ma…quelle cose che alla fine a diciassette, diciotto anni, ci stanno. Sedotto e abbandonato. Ma non era abbastanza intelligente manco per quello.

Quindi non andava bene. Poi ero fidanzata. Quindi non andava bene. Ero fidanzata col suo amico stretto. Quindi non andava bene.

E poi non mi ci sarebbe stato mai, quindi non andava bene. E se la faceva con una mia amica stretta, sì, stavo mio malgrado sacrificando il delizioso bocconcino per combinare quelle tristissime uscite a quattro, cercando di far fidanzare le mie amiche con gli amici di lui, e diventare tutti un’odiosa e vagamente promiscua e quanto mai falsa e edulcorata graaaande famiglia tutti amici, mi capite.

Poi la cosa non andò in porto.

Niente, ho aperto l’anta dell’armadio con la solita domanda in mente…che mi metto, e ho visto ochieggiare gli scacchi di questa camicia. E allora tipo flashback mi è tornata in mente la storia di questa camicia, e tutto ciò che ne consegue, e penso che Mattia che mi sarei volentieri fatta vive ancora molto alla giornata facendosi mettere i punti quando in discoteca sbatte contro gli spigoli da ubriaco e si risveglia da qualche parte con un cerotto sotto il mento o altre zone.

Poi penso, non vado mai a ballare.

Penso che sono una persona troppo tranquilla e seria, e mi chiedo se un giorno me ne pentirò, se diventerò una di quelle babbione di mezza età che rispolverano vestiti anni 80 e comprimono le cosce cicciotte dentro calze a rete, per poi trascinarsi in un locale dove incontrare ragazzini e recuperare il tempo perduto. O se, tipo, coerente con la mia fibra interiore, mi trascinerò questa serietà fino alla tomba, integerrima, serissima, un cappotto grigio sartoriale vivente.

E magari tipo smetterò ben presto di scrivere male e discorsivo e allora sarà tutto più romanzato e forse con bei periodi articolati, e parole un po’ più ingessate, tipo il tutto sarebbe :

Notizie positive. Mi sono rientrati i pantaloni neri, stretti, che mettevo un tempo. Utilizzo anche una guaina snellente, che comprimendo molto il busto, rimodella un po’ le forme. Sto per uscire e ho addosso una camicia a scacchi neri, stile boscaiolo, appartenuta a suo tempo a Mattia, amico del mio ex, tizio con il quale, confesso, se non fossi stata fidanzata e altri fattori vagamente trascurabili, avrei avuto tranquillamente rapporti sessuali. Sogno erotico dei miei diciassette anni, sebbene cercassi, forse per redimermi, di combinare incontri tra lui e una mia amica del liceo. Credo che ora sia ancora un soggetto un po’ particolare, che vive in modo abbastanza estremo, da eterno giovane. Penso così che sono una persona molto seria, chiedendomi se manterrò questa serietà anche in età adulta, o se subirò una regressione, e mi trasformerò in quelle signore demodé e discinte che cercano divertimento in locali frequentati da un pubblico più giovane.

 

ps: straprobabile che questa camicia verrà adibita a pigiama, avendomi dato una sòla della madonna la mia amica anoressica tira sòle, ovviamente due secondi prima di uscire. Ma vaffanculo.

che in romanzesco è: mi è appena giunta notizia dalla mia conoscente estremamente magra e assai probabilmente affetta da disturbi alimentari che non usciremo. Notificato, circa minuti uno prima di uscire. Esprimo questo disappunto con un linguaggio colorito. Adibirò la camicia a pigiama, lasciandomela addosso.

 

parte malenca

Contenere l’orgasmo. Un’espressione appena appena un po’ ecco…che se proprio proprio ti avvicini un pizzico la puoi anche decifrare. Ma da questa distanza, no. Poi lei sta anche un po’ girata, potresti sgranare un gran cazzo di sorriso. Invece no, contenere. Ma sì, una di quelle facce vaghe tra il pacatamente stupito e il leggermente sorpreso, un dettaglio impercettibile, una spolverata di senso di meraviglia, un’espressione facciale, lieve, un po’ paracula. “Ah, sì?” Bene così Letizia, tono di voce disinteressato e risoluto, e ingenuo, e svampito, e come casuale… come a chiedere: “ah sì, piove?”. Bene così.

“Eh…sì.”

“Ah. Ma tu pensa.”

Questo è un numero da Stella coi giochi pirotecnici, questo è il momento in cui ( internamente) la Parte Malenca stappa la bottiglia delle grandi occasioni, la porge a Parte Benevola, deridendola. Si sollevano i calici per i brindisi. Parte Malenca manda affanculo parte benevola, ancora una volta. Ed è quel godimento sottile, da ghigno interiore… mentre Parte Malenca sbrana Parte Benevola che balbetta pietà, solidarietà femminile, empatia. Non me ne fotte un cazzo. Cazzo! Sì, cazzo. Era ora.

Il godimento sottile di quando da piccola bruciavo i formicai e vedevo quelle masse nere fuoriuscire dai loro buchi, e fuggire, e scontrarsi, creare file estremamente disordinate, mentre io le avevo sempre viste ordinate e precise, le formiche.

Il sottile piacere della dissoluzione, del male, della disgrazia altrui, capite. La rivalsa, lo schiaffo morale al tuo rivale, il momento in cui estirpi un dente guasto, ti togli una spina da sotto un dito, il momento in cui tutto ciò che vorresti fare…o che avresti voluto fare…sarebbe stato poter assistere alla scena.

“Ah, ma dai!”

“Guarda lo so che sei contenta.”

“Racconta! Dai!”

Sono momenti di una gioia troppo intima, per poter essere esternata, capite.

“L’ha lasciato lei”.

Ah.

Ora, la sostanza non cambia. Certo, forse il mio godimento sarebbe stato più completo. Più completo, voglio dire, così è come un ottimo pasto cui manca il dolce, ma fa niente. Le cose sono andate come sono andate.

E come sono andate? Io mi chiedo…come. La mia scena preferita, potessi proprio plasmarla come fossi un Dio, sarebbe prendere lui, lei, e un’altra. Mettere insieme lui e l’altra. Far sì che lui lasci lei, per un’altra.

Invece le cose sembrano essere andate diversamente. Se è lei che ha lasciato…oh, non starà lì a rimuginarci troppo sopra, conoscendola, perché conosco di che pasta è fatta, conoscendola dicevo, già starà con un altro. O quanto meno, frequentando un altro.

Ma poco male. Di questa favola, il finale aperto, diciamo…quello che un po’ sai che tanto le cose vanno così, ma che ti lascia un po’ in forse. Il finale peggiore tra i migliori.

La mia rivale da sempre, dalle medie. Si-è-lasciata-dopo-due-anni-e-passa-di-storia-con-il-suo-bellissimo-ragazzo-e-io-risveglio-la-mia-parte-infantile-sopravvissuta-indenne-all’adolescenza-e-alla-mia-nuova-età-adulta-e-risveglio-la-memoria-di-un-paio-d’anni.

Un paio d’anni, appena quello che basta. E lui qui, e lui là. Ma quale paio d’anni, bastano due mesi. Sì, davanti a una pizza, un compleanno ingessato, e lei a raccontare di quando è andata a Sharm con lui, poi è tornata, ha dato un esame, così, al volo, e ci ha preso trenta. Abbronzatissima e perfetta, un vestito fantastico. Che cazzo. Mi capite?

O a scuola, Dio.

Appena io mi ero lasciata…e lui è qui, e lui è là, e stiamo coooosì bene, bla bla bla. Ah, Lety ti sei lasciata? Nooo, va bè, dai, adesso passa.

E’ un odio che voi gente, non potete capire. Perché interferiva col mio ego. Perché sembrava imperturbabile, lei, i suoi addominali scolpiti, il suo fisico perfetto. Perfettissima anche struccata, mai un capello fuori posto, voti altissimi. Mi capite. Quella sua smania di supremazia, di rivaleggiare, come la mia. Ora, le starò probabilmente indifferente, mi capite. Forse le stavo indifferente anche allora. Ma quando una ti sta sul cazzo ti sta sul cazzo, punto. L’invidia mi montava su stile sufflè… e io ero pure stata lasciata.

Oh ragazzi lo so, è infantile, ma quanto cazzo ci godevo quando le capitava qualcosa di diciamo non bellissimo. Sembrava riuscirle tutto, oh. E poi stavamo sempre a insultarci.

Lasciata. Sì. Tiè. Karma, grazie!

Grazie grande Karma. Ti ho molto sollecitato affinché avvenisse, da quando smessaggiava con lui furtivamente e con un grosso sorriso dietro quei banchi, direi.

Quella stronza che si lamentava sempre ed era pure francamente inutile perché manco ti faceva copiare un cazzo.

Piagnucolosa.

Iper-puntigliosa.

Bamboccia.

Sono tutto io.

Mammona.

Indietro per i suoi anni.

Superficiale.

Ottusa.

E che cazzo, io non ti conosco, conosco solo quello che avevo voluto conoscere di te, va bene. E adesso manco importa più, chissà che fine hai fatto, e chi se ne frega.

Ma mi ricapiterai sotto tiro, io ne sono sicura, ancora. Nel mio studio, magari.

Fantasie? Eppure sento che il Karma che mi ha sottilmente legato e te, che sei una sorta di mio combattutissimo alter ego, ha ancora qualcosa in serbo. Perché va bene l’antipatia, ma il non poter PROPRIO andare d’accordo mi sembra assolutamente eccessivo, sì.

Ci rincontreremo, sono sicura, come i grandi nemici. Intanto assaporati sta ferita, tanto, anche se hai lasciato tu è sempre una ferita, un piccolo fallimento, no. Ti sei dovuta ricredere su qualcosa, su qualcuno, in vita tua. Dopo due o tre anni di simbiosi, è sempre strano, no.

Sì, lo sento. In fondo se non avessi conosciuto te, e l’altro…e l’altro…e il terzo…in minima parte…non sarei come sono. Che può essere bene o no, ma non sarei così. Sei servita anche tu…

Sorella.

il polline di Dio

Ci sono varie cose che non mi mancano del liceo, tra queste ci sono i compleanni. Vorrei poter dire anche i brufoli, ma quelli sono intatti, ogni tanto tornano a far capolino, ma a parte ciò.

I diciottesimi in particolare, tragici.

Avrete sicuramente presente quelle feste ingessate, dove si fa la foto dietro al tavolo, coi sorrisi tirati. Dove la battuta più fresca risale al 95 . Ci si “issava” sopra ai tacchi. Contadini ripuliti. O veri borghesotti dall’aria beffarda. Il  momento in cui Tizia apriva i vari pacchetti.

Si facevano le collette. Mettevi o cinque o dieci euro, a seconda di quanto ti stava simpatica Tizia, o meglio, in linea di massima era così.

Relativamente, sì. Andai al compleanno di una della mia classe, apposi la mia firma insieme alla firma delle altre. Un bel bigliettino con frasi sceme, e tante firme. Tizia non mi era poi così vicina, ma pensai che visto che aveva organizzato questa festa con tanto di dj bla bla bla fosse quasi dovuto sganciare questi dieci cazzutissimi cazzo di euro, e tanti saluti. Sapete cosa scoprii?

Che le VERE amiche di Tizia, voglio dire quelle che considerava tali, voglio dire quelle che ci faceva le vacanze insieme, voglio dire quelle con cui esce, voglio dire quelle cui rivela i suoi segreti (presumo), voglio dire quelle …avevano approfittato del “mucchio” fatto dalle altre (una cinquantina di persone, tra cui io, invitate esclusivamente per il regalo, presumo), avevano messo la loro firma sul biglietto, NON avevano messo manco un euro.

Poi ok, magari risulto superficiale io perché “l’amicizia non si commisura in base al denaro”, e va bene. Ma ti prego, non fingere. Allora di’: guarda non ti ho fatto niente, perché (aggiungere motivazione). No che fai finta di aver contribuito , e anche PIù di qualsiasi altro stronzo invitato a quella festa penosa. Cosa ti vuoi fingere. Si, vabbè.

Anche perché cazzo, ora che ci penso. Il regalo era consegnato dalle mani di Caina (amica stretta), alle mani di Tizia. Caina era la prima a prendersi i bacetti sulle guance, falsi, di Tizia. Voglio dire, frena frena frena, sei una  vile paracula.

Altrettanto penoso era il “pre” festa, voglio dire a scuola. Ognuna aveva il diritto a un vassoio di paste. Comprato con colletta dalle altre.

Al mio diciottesimo si sono dimenticate, e finché sono le altre, amen. Ma lo hanno fatto le mie ex amiche, al che mi dico, be’, liceali.

Liceali, sì, nel senso, persone che non mi appartengono, non mi sono mai appartenute. Una fase un po’ insipida della mia vita, con poco o nulla da rimpiangere…

Oggi è il mio ultimo giorno da teen. A meno che non arrivo a cento anni, la cifra non comprenderà mai più un “UNO” come inizio. Al liceo avevo la Smemoranda, che è probabilmente la sola cosa che mi manca, dopo storia dell’arte e filosofia. Quella vera, dico, i discorsi sull’anima. Ci prendevo sempre 10.  Che ad averli fatti ora sarebbe stata roba da uscirne scemi. La Smenoranda dicevo, c’erano i personaggi famosi che una volta al mese riversavano qualche battuta su quelle pagine. E ricordo due cose in particolare. Simoncelli che diceva: gran giorno quando diventai campione del mondo. E ripenso che ora Simoncelli si trova dentro un’urna, incenerito. Al che penso: e che cazzo. E poi la Gucciari, quando ancora faceva Zelig, che scrisse una roba che ricordo perfettamente, forse testuale: QUANDO LA CIFRA DEI TUOI ANNI INIZIA CON UN “UNO”, L’UNICA COSA PER CUI DOVRESTI PIANGERE  è SE SBATTI IL MIGNOLINO DEL PIEDE CONTRO UNO SPIGOLO.

Ma le cose non sono andate esattamente così. Ricordo quindi tutti quegli inutili pianti per cose di cui francamente ora non me ne fotte un cazzo. Persone che ora non mi interessa cosa fanno, cose che è insulso ricordare. Ricordo appena finii la maturità, sfatta, stressata. La prima cosa che feci fu prendere un grosso scatolone, e scaraventarci dentro la ROBA del liceo. La prima cosa che feci fu liberarmi delle converse, delle felpine, delle cose con i pupazzetti, delle mollettine colorate, dei glitter, di tutto ciò che fosse fluo, sgargiante, degli smalti rosa, dello zaino Seven azzurro scialbo (invicta! Volevo un cazzo di zaino dell’invicta, anni 80! Sarebbe costato 2 lire!), della Smemoranda, di tutti i libri ( CON LE FIGURE!), del dizionario di latino, dei dizionari di lingua, di “melibeo tibi patulens recubans”, o giù di lì.

Insomma, avevo la patente, la macchina, la maggiore età. Tutto il quinto superiore era stato un “che  ci faccio in mezzo a gente che mi dice cosa devo fare e mi dice di fare i compiti? Come osi?”

E lo penso tutt’ora.

Sono uscita presto dall’adolescenza, l’umore mi si  è sintonizzato pacificamente in uno stato di quiete, in via di massima. Vira ogni tanto o verso l’ansia o verso la collera, ma sono solo scosse di assestamento.

Ogni tanto le rivedo quelle del liceo, e penso che non mi interessa sapere quello che fanno, o cosa combinano.

E penso che l’età d’oro è questa, quella che scocca domani. Voglio dire, se non sei in grado di essere bella, o almeno guardabile, a venti anni, fidati, non lo sarai mai più. A vent’anni è l’apice, la cresta dell’onda, il non plus ultra. Si assesta in questo stato di grazia fino diciamo ai 25, 26. Poi, inesorabile, la discesa, il tracollo ai 50, l’accettazione, il declino.

Per questo, vanno goduti. Domani inizia ufficialmente la mia età dell’oro, sono curiosa di una cosa. Degli auguri.

Perché quando compi gli anni, risbuca gente altrimenti dimenticata. Voglio vedere quali ex, e quali cadaveri salteranno fuori. Non ricordo se all’ultimo mio ex ho fatto gli auguri per i suoi ventuno. Dovrebbe averne ventuno. Penso che da oggi posso anche recidere l’ “obbligo” degli auguri di Natale o Pasqua. Penso che lo stesso valga con le tipe del liceo, penso si sia creata la giusta distanza, penso che chi non è in grado di guardare avanti sa solo perdere. Penso che dal passato vadano solo presi gli insegnamenti, e poi il resto è carta straccia. Penso che se si perde tempo a rimuginare non ci si focalizza BENE sull’oggi. Penso che finalmente sono adulta e che la vita non può che sorridermi.

Penso che i diciannove sono un’età di transizione SCIALBA. Penso sia stato solo un anno cuscinetto per attutire il colpo tra il prima e il dopo. Penso che Legge sia la mia strada, penso di aver fatto a modo mio, e di aver fatto, quindi, bene.

Tanti auguri a me. E un brindisi alla libertà, con una strofa a LEI dedicata.

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

T’ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell’altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.

Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.

 

” “

Ex adversis SEMPER resurgo.

 

quote

“Tutto ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male…”

 

F. Nietzsche-

 

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