ballatasadica

A sua (di Lei) immagine e somiglianza.

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S.E.M

Sento nel cuore un pizzicorino piacevole e tiepido, forse senza eclatanti motivi. Lo ascolto. E’ la felicità.

O, se non si vogliono usare iperboli perché si deve sempre sbassare un po’ tutto (poi, di grazia, perché?), lo si può chiamare stato di duratura e piacevole serenità e equilibrio e calma interiore. Baricentro. Fulcro di energia positiva. Ho i chakra allineati bene.

Mi sento appagata, sicura, libera, sana, bella, forte, giovane. -Mordo i frutti terrestri con saldi e bianchi denti voraci, guardo il volto di fiamma del mondo come un amante guarda la sua amata-. A potermi azzannare il cuore sentirei in bocca (in senso figurato eh) un sapore dolciagnolo. E’ tutto piacevole.

S.E.M     Senza. Eclatanti. Motivi.

 

… e non sono fatta! Non mi sono MAI fatta (tranne una volta per sbaglio, ero convinta mi avessero offerto una sigaretta, giuro, ma sbaglio tante cose, tante persone. Una volta stavo per limonarmi il fratello gemello di un mio ex convinto fosse lui, figuriamoci). Sono cocaina di carne.

Non traggo serotonina dalla cioccolata o simili, non dormo fino a tardi, non sono plurimiliardaria, non ho vinto un nobel né un oscar, non ho comprato praticamente niente per i saldi, e la crisi la sento perché non sono sorda. Eppure io sono felice perché non mi manca niente per esserlo. Stupefatta senza stupefacenti. Appagata senza surrogati e palliativi. La salute, la famiglia, i miei affetti integri, nonno che frigge le trote fresche fresche, questo tempo che è tutto nuvolo ma chi se ne fotte, i venti anni…carpe diem qua e carpe diem là, ebbene poche chiacchiere io sto dies lo sto carpendo e me la godo di brutto. E poi strano perché carpe diem non è manco il mio motto.

I  miei motti sono meno inflazionati (semper adamas- sempre come il diamante, il mio memento audere, l’habere non haberi, ex adversis semper resurgo…)

Sì.

I miei motti sono decisamente più fighi.

A’ la prochaine mes choux.

La voce contro (“spam” giusto)

In sei anni non ho mai spammato, ok. Ora è per una buona causa, informarvi.

Questa è una  nascente pagina su facebook, un portale di informazione (soprattutto sulle vicende politiche)

Smettetela di chiudere gli occhi, tapparvi a bocca e evitare di sentire: risvegliate il vostro senso civico, partecipate, commentate, condividete.Mi fido molto di voi e della vostra intelligenza. Pensate a tutte le pagine stupide che circolano su facebook e quanti mi piace prendono, immeritatamente.

Ma io mi fido di voi, lettori miei, non mi deluderete. La pagina è questa:  http://www.facebook.com/LaVoceContro

Altrimenti cercate su facebook: la voce contro.

Mi raccomando eh 😉

Periodicamente, tipo ogni lunedi’, tirerò fuori un articolo da questa pagina (o comunque un articolo di attualità) e lo commenterò.

Buona informazione libera a tutti.

RIEPILOGO “UFFICIALE” 2012-LA GRANDE RASSEGNA

un post chiilometrico, da leggere d’un fiato. riepilogo dell’anno 2012:

parole più cercate su google-italia:

1)terremoto in Emilia

2) INGV (è sempre relativo a terremoti e calamità naturali)

3) Lucio Dalla

4) Zalando (un sito di e-commerce)

6- Costa concordia

7-calcolo IMU

8- Pulcino Pio

Fermiamoci qui.

Quindi: il podio è occupato da calamità naturali + un morto. Seguono altre disgrazie, fino a una cazzata italiota come il pulcino pio.

Anche se secondo me non sono mancati gli italiani che hanno cercato di crisi e spread, mario monti e simili.

sintesi dei principali eventi  del 2012 in Italia:

in primis, il governo monti. Ma raccontato da noi poveri italiani, sapete ragazzini, mi sembra troppo poco una beffa. E’ dal di fuori che mi piacerebbe raccontarlo. Ecco, la visione deviata che hanno avuto al di fuori: (Austria). Era l’inizio del 2012. Ovviamente le parentesi sono mie.

“Sono passati 100 giorni di governo, esattamente dal 13 novembre 2011, da quando l’ex commissario europeo ha preso il comando del suo paese minacciato dalla bancarotta e gli italiani hanno già dimenticato gli scandali a sfondo sessuale, gli slogan populisti e le imbarazzanti figuracce dell’era Berlusconi. Con sobrietà e rigorosa concretezza in poche settimane il premier Monti ha impresso al paese uno stile del tutto nuovo(???????), addirittura definito dagli entusiasti sostenitori del “Professore” come una “rivoluzione culturale” (????) . Eleganza, umorismo britannico (umorismo??????????????????) e sobria presenza hanno preso il posto dell’epoca dei Bunga Bunga.

Per salvare (????) il paese dalla bancarotta e per pareggiare il bilancio pubblico entro il 2013 (ahahahahahahahahaha!!!!) Monti esige dagli italiani lacrime e sangue (ecco, questa è la prima frase vera di tutto l’articolo). Il capo di governo al di fuori di ogni linea partitica lavora strenuamente al risanamento delle casse statali e alle misure per ridare slancio all’economia. (che slancio!!! Voliamo) Allo stesso tempo il poliglotta esperto di mercato di origini varesine detta legge.Lo stile borioso e intraprendente del suo precedessore, appartiene ad un mondo diverso. Così Monti ha sostituito l’Audi blindata di Berlusconi con una più datata Lancia. (e ha costretto gli italiani a uscire di casa in bicicletta direi, visto che la benza è a due euro il litro, dettagli) Al posto della sfarzosa residenza privata romana dello zar dei media, il premier si accontenta dell’appartamento di servizio a Palazzo Chigi (POVERINO!!!! SICURAMENTE CENTO METRI QUADRI SCARSI!), sede del governo e viaggia in aereo in classe economica. (un banchiere buon samaritano insomma!) Quando, in occasione di una visita ad una mostra sul Botticelli, ha insistito per pagare il biglietto, Monti ha guadagnato parecchi punti nei sondaggi. (avrà sicuramente abbassato lo spread col suo gesto eroico)

Rinuncia allo stipendio di premier e di ministro delle finanze (sì, ma a quello di parlamentare A VITA no, baby.)

E’ un premier fuori dagli schemi che indossa volentieri un semplice loden (eh????) e non teme di costringere ai sacrifici anche i politici viziati (ma io direi non teme di costringere ai sacrifici esclusivamente la classe medio-bassa ). E così gli stipendi dei parlamentari sono stati decurtati di 1300 euro mensili lordi (peccato solo che hanno lo stesso trovato il modo di rifarsi con gli interessi). Deputati e senatori non potranno più in futuro ottenere una pensione dopo essere rimasti in carica soltanto una legislatura. Come suo personale contributo alle misure di risparmio ha rinunciato al suo stipendio di premier e di ministro delle finanze. (leggi sopra)

Il capo della squadra di governo formata da tecnocrati (la Fornero è una tecnocrata?), dopo il suo insediamento, si è adoperato con grande sforzo per realizzare un ambizioso programma in grado di salvare il suo paese gravemente indebitato. Così nel mese di dicembre ha portato sulla scena politica un piano di risparmio di svariati miliardi di euro con cui spera di risolvere il deficit italiano e con cui restituirà credibilità al suo paese sulla scena internazionale (mendicando i nostri titoli di stato in giro per il mondo stile vu cumprà, per esempio). Contemporaneamente il premier ha varato misure per la crescita (???????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????), che diano slancio agli investimenti in progetti di edilizia pubblica, ricerca e sviluppo e un pacchetto per liberalizzare settori dell’economia ormai antiquati (come l’antiquatissimo lavoro fisso per esempio)

Inoltre, il politico sessantottenne ha affrontato con coerenza una serie di confronti con potenti lobby economiche come i notai, gli avvocati, i farmacisti, i tassisti ed altre associazioni professionali, che temono di perdere i propri privilegi. Una protesta dei camionisti contro l’esteso piano di liberalizzazione proposto dal governo transitorio ha paralizzato per giorni l’Italia. Anche uno sciopero dei tassisti, durato parecchi giorni, ha messo abbastanza sotto pressione Monti.

Tuttavia il premier non si è fatto mettere in imbarazzo dalle manifestazioni di protesta e dagli scioperi e porta avanti la sua crociata. Soprattutto Monti si è fortemente impegnato in prima linea contro l’evasione fiscale e l’economia sommersa. Nella lotta all’evasione fiscale il governo ha messo sotto torchio i più benestanti. (???????) Così la guardia di finanza sta braccando coloro che fanno la bella vita facendo credere al fisco di possedere redditi minimi. (e veramente mette sotto torchio anche chi li possiede davvero, sti redditi minimi ) E’ definitivamente finita l’epoca in cui ci si vantava di possedere yacht, Ferrari ed elicotteri.(ah sì sì infatti Fiorito è un noto francescano) Sono stati condotti massicci controlli fiscali nelle famose località montane di Cortina e Courmayeur, così come in Via Condotti, la via dei negozi di lusso a Roma (ah sì, lì dove la Fornero ha bloccato tutta la strada con una fila di auto blu perché stava facendo shopping? E’ quella via condotti vero, ma tu pensa…), e nel lussuoso quartiere dei Navigli a Milano. (so choosy) Questo ha dato origine a malumori. Albergatori, commercianti e imprenditori hanno denunciato che i clienti sono stati spaventati da controlli durati ore da parte degli ispettori delle imposte. In fin dei conti l’Italia non è uno stato in cui la polizia fa da padrona.

Tuttavia nei suoi 100 giorni di incarico l’impeccabile operoso Monti non ha potuto evitare qualche gaffe. Ha fatto inviperire i sindacati, i giovani e i disoccupati, quando recentemente ha invitato i giovani italiani a non far troppo conto su un posto fisso. (che noioso!!! No, ma questo era l’umorismo inglese, leggi sopra) “Sempre lo stesso lavoro per tutta la vita è davvero noioso. E’ piacevole cambiare lavoro e accettare nuove sfide” (ahahahahahah Monti Monti, che mattacchione!), ha commentato Monti un po’ indelicatamente. Solo qualche giorno prima l’Istituto di statistica ISTAT aveva comunicato, che la disoccupazione giovanile era arrivata ad un nuovo livello record, 31%. (NOOOOO, dici sul serio? Non me ne ero accorta mica) Anche con qualche membro del governo Monti ha avuto qualche problema. Per esempio ha costretto alle dimissioni il primo segretario di stato Carlo Malinconico, dopo che questi era finito nel mirino dei media che lo accusavano di contatti poco chiari con un imprenditore.

Anche l’affermazione dei suoi avversari di essere al servizio dell’alta finanza gli ha arrecato continuamente seccature. “I tecnici di Monti e le loro lobby hanno sottratto la democrazia al popolo italiano e al parlamento” protesta il politico del vertice della Lega Nord, nonchè ex ministro Roberto Calderoli. Solo la Lega Nord, partito populista di destra, si schiera apertamente all’opposizione del nuovo governo italiano formato da esperti. In Internet e sui media si parla diffusamente di teorie di complotto che suscitano vivaci discussioni. Monti è stato spesso sospettato di far parte del fantomatico gruppo Bilderberg. (FANTOMATICO??????) Le teorie di complotto sono giunte anche all’orecchio di Monti costringendo il premier ad assicurare nuovamente e pubblicamente, di non avere alcun legame con la grande finanza. (noooooooooooo! ASSOLUTAMENTE, NO! Che, Monti non va a braccetto con le banche? Ma che cattivoni bugiardi!)

Una perla di questo governo è stata la sig.ra  Elsa Fornero, secondo me lei merita una rassegna a parte, quindi ve la sottopongo in tutto il suo splendore:

Dalle lacrime…

Alle sue mirabolanti uscite:

“Dovremo fare dei sacr…” (DovrEMO? )

“Anche la vita da ministro è difficile” (detta a un malato di Sla)

“Il lavoro? Non è un diritto!) (art 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto)

“Non siate troppo choosy!) (fate come mia figlia che ha uno stipendio a non so quanti zeri)

“Ah, io sono Piemontese, quindi sono abituatissima a lavorare.” (invece voi poveri terroni nullafacenti no)

“Il ministro, lo ammetto…non ne sapevo niente quando ho accettato l’incarico) (nooo, mica ce ne eravamo accorti!)

“esodati non mi sembra il termine giusto!” (no, infatti. Facciamo sicuri disoccupati a un passo dalla pensione che se la vedono

sfilare da sotto al naso con annesso “marameo”, e hanno comunque una cazzo di età per cui sarebbero considerati “vecchi”, ergo, non troverebbero nessun tipo di lavoro in caso di disoccupazione, e hanno comunque famiglie e figli, choosy o no, da mantenere. Esodati è più breve)

Ma facciamo parlare i dati, non i ministri, non gli austriaci nei loro articoli:

Rapporto annuale 2012,  (istat-codacons, confindustria. Tranquillamente consultabile nei loro siti.Numeri, non parole.)

Record debito pubblico a settembre a 1. 995,1 miliardi;

– Allarme fame, Food Security Risk: Italia come il Gabon;

– Coldiretti: sono 3,3 milioni le persone affamate in Italia;

– Coldiretti: almeno 110 suicidi per problemi economici nel 2012;

 –ottobre cassa integrazione +20,6%;

Coldiretti: 3,7 mln di italiani in mense dei poveri nel 2012 (+9%);

– Istat: A settembre disoccupazione giovani sale al 35,1%;

– In 9 mesi hanno chiuso 280mila imprese;

– Legge Stabilità: +2.333 euro di spese a famiglia nel 2012;

– Edilizia, attivita’ meno 25% in 9 mesi;

– Domande di disoccupazione +1,34% ad agosto. In 8 mesi +16,2%;

– World Economic Forum: Italia 42esima al di sotto di Polonia e Repubblica Ceca;

– Confartigianato: in un anno 1 mld ore di cassa integrazione;

 – Crollo industria Italia a giugno, – 8,2%;

– Cgil: a luglio 525mila in cassa integrazione, taglio reddito di 2,4 miliardi;

– A luglio crollano immatricolazioni auto -21,39%, Fiat -20,83%;

– In un anno persi 761mila posti di lavoro;

– Spread troppo alto, -144mila posti lavoro,

 – Debito pubblico 1966 miliardi, aumento di 17 miliardi in un mese;

– Nel 2012 rischia di fallire un’impresa su 3;

– In 6 mesi, mezzo milione di lavoratori in cassa integrazione;

– Ferrero (Prc): Moody’s ha ragione, basta menzogne, il governo Monti sta uccidendo il paese;

– Moody’s: Italia sorvegliato speciale, non escluso ulteriore declassamento;

– Pil cala del 2, 4%. Squinzi “Riforma del lavoro è da correggere”;

– Impoveriti inutilmente. Crisi, FMI boccia Monti: piu’ tagli alla spesa e meno tasse, Italia vulnerabile al contagio; – Ocse: Italia in recessione, la disoccupazione salirà;

– Costruzioni, chiudono migliaia di imprese: persi 400mila posti di lavoro;

– Istat: Il 38,8% famiglie ha ridotto l’acquisto di generi alimentari;

– Conti pubblici: Indebitamento netto sale al 3% del Pil;

– Confcommercio: consumi -2, 3% a maggio;

– Confindustria: “Italia nell’abisso, 1,5 milioni posti di lavoro in meno nel 2013″;

– Nell’edilizia persi 500mila posti di lavoro;

 – Ad aprile vendite in picchiata,

– 6,8%; – Effetto salva-Italia: chiudono oltre 1.600 imprese al giorno, disoccupazione in aumento.

Welly welly well.

Poi cos’altro ha occupato i nostri rotocalchi? La farfallina di Belen, Schettino, Fiorito, Belen incinta, Kate d’inghilterra incinta,  i Maya (assolutamente da non perdere lo speciale di Mistero a breve!) , la ricandidatura di Berlusconi…me ne vado per il bene del paese, torno per il bene del paese.

No, poi scusate, c’è un altro personaggio che secondo me merita una certa attenzione: Maledetto sedicesimo, un recente utente di Twitter (ahahahahhahaha), quindi vorrei ripercorrere le sue uscite più belle, e non solo del 2012 perché egli stesso ha detto che il tempo è un fenomeno irrilevante.

La storia cristiana è fatta di Santi. Santi nascosti, senza altari, devozioni né eroismi visibili, che però fanno luce con la loro bontà alle persone che incontrano.

(fanno la luce come le torce di fuoco con cui hanno fatto ardere i dissidenti, luce come sbrilluccica l’oro nei tuoi vestiti)

Siccome Dio ci ha amati per primo, l’amore adesso non è più solo un “comandamento”, ma è la risposta al dono dell’amore, col quale Dio ci viene incontro.

(Però naturalmente amore eterosessuale, con una donna subordinata che sciorina avemaria, senza anticoncezionali, senza masturbazione e casti fino al matrimonio, indissolubile, da celebrare in chiesa)

Non considerare il potere, la ricchezza e il prestigio come i valori superiori della nostra vita, perché in fondo essi non rispondono alle attese del nostro cuore.

(i mocassini rossi di Prada che indossi, o sommo prete che illudi il volgo con promesse di una vita dopo la vita, inesistente, rispondono alle attese del tuo cuore?)

Essere prete è incompatibile con gli abusi sessuali.

(vuoi qualche dato di cronaca o desideri ancora sciorinare altre cazzate?)

La religione e non la scienza salva l’uomo.

( aboliamo il foglietto illustrativo dei farmaci e sostituiamolo con un bel breviario)

Il denaro non è disonesto in se stesso, ma più di ogni altra cosa può chiudere l’uomo in un cieco egoismo.

(Pagata l’IMU, santità?)

La scienza atea è minaccia per l’umanità.

(la religione andrebbe estirpata e se non possibile quantomeno de-istituzionalizzata, rilegandola a mero fattore interno dell’individuo. E basta.  Ha corrotto l’uomo ed è stata innalzata a strumento di potere. La scienza “atea” ha salvato vite umane. Perché è l’unica scienza vera, che non racconta favole.)

Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso; allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell’evoluzione.

(Torna in Dio allora! Così passerai da prodotto casuale a una deliziosa creatura nata da una donna costola minacciata da un serpente parlante)
Sono un semplice e umile lavoratore della vigna del signore!
Ma quello sarà mica oro massiccio? NAAAAAAH.

Non sono padrone di nulla, tutti i miei averi sono della Chiesa. (ah ok, sei solo uno straricchissimo usufruttuario allora…)

Rosita e Banderas, lo spread, la fine del mondo, scazzi e avventure personali, disavventure continue, e sono viva.

Cazzo, sono comunque viva senza essermi fatta distruggere da un anno così. E tu che leggi, sei sopravvissuto a tutto questo.

Con sorrisi amari.

Tirando la cinghia.

Ti sei destreggiato tra le beffe del destino.

Siamo vivi, siamo vivi.

E questo è un miracolo per un anno così.

A capodanno fate un casino della madonna, ma non festeggiare il nuovo anno, che rischia di non essere migliore. Ma per essere vivi, sorridete, siamo stati in gamba, dolcemente ballando sull’orlo del baratro…

IO SPERO (e sempre risorge la speranza, come un fungo velenoso…

l’amanita falloide.)

la fine della saga di twilight (FORSE!)

 

E’ questo “forever” che mi risulta agghiacciante, sinceramente.

Questi due sono vampiri e vivono per sempre, ci sei. Hanno una figlia mezza e mezza, ma che vive per sempre anche lei.

Quindi la famiglia Cullen ha circa un’eternità per continuare a intaccare l’integrità dei gioielli di famiglia, alias fracassare le noci cutanee, alias rompere i maroni, disintegrare i coglioni, liofilizzare le palle, macinare gli attributi, sminuzzare i testicoli.

Vuoi che l’autrice non sforni qualche altro junk book della saga? Vuoi che non faranno le “avventure di Renesmee”, figlia di Bella, moglie di Edward?

Ci credo poco, come credo poco che questo svolazzare di vampiri, ululare di lupi, moltiplicarsi di primi piani diafani con gli occhi o gialli o marroncino-rosso possa davvero avere un finale.

Gli elementi per far presa sui preadolescenti  ci sono tutti:

1- la storia d’amore tra tipi “impossibili” (che è il banalissimo cliché del “bello e dannato” e della “brava ragazza ingenua”, solo trasposto in chiave fantastica e fiabesca)

2- il tipo e la tipa: dove per tipo e la tipa si indicano due modelli “eterei”, ideali, lei, cioè quello che le ragazzine vorrebbero essere e lui, cioè quello che le ragazzine vorrebbero avere.

3-la magia: che genera un collegamento con l’infanzia, che i preadolescenti non hanno del tutto o quasi per nulla abbandonato.

4- le scene di sesso: a lungo promesse, annunciate, smentite, sospirate. Dove per sesso si intende giusto l’intrecciarsi delle mani e primi piani di visi che sbrilluccicano, ma basta e avanza per far palpitare i cuoricini di talune bimbominkia, che, a dirla tutta e visti i tempi potrebbero benissimo pensare “ohhh, proprio come ho fatto io con quello del  primo b l’anno scorso!”

Guardiamo il lato positivo -cinematograficamente inteso: più film stupidi sfornano, più parodie ci saranno. Anche se fare parodie di successo diventa sempre più difficile: certe volte è la riproposizione dello stesso copione proponendo attori un po’ meno “fashion”. Anche perché sfido a rendere ulteriormente più ridicolo qualcosa che fa già ridere di per se’. E’ come se facessero la parodia di un cinepanettone, cosa ti vuoi infierire ulteriormente?

Quelle SI’ che sono la vera sfida. Intanto attendo quella di Willwoosh, ormai tradizione. Me lo immagino mentre va al cinema tenendosi l’ipad sopra le ginocchia per prendere appunti pensando a chi attribuire le parti (anche se lui è sempre Bella)  e a quali aneddoti creare.

Chi vivrà, vedrà.  Quanto ai Cullen, loro non hanno problemi di longevità, ahinoi.

 

Zuzu brainstorm 1

Cose positive.

Mi sono rinfilata in una dignitosa 42, pantaloni skinny, neri.

Piccola annotazione. Il tutto scorre assai meglio con il body snellente, alias una guaina che ti leva il respiro, ti strizza le tette, ti comprime i fianchi, ti solleva il culo, e ti comprime lo stomaco facendoti a momenti rigurgitare la cena di natale ’94.

Ho addosso la camicia che Mattia che mi sarei volentieri fatta mi lasciò.

Prima che fu il mio ex, a lasciarmi.

Mattia che mi sarei volentieri fatta era uno dei migliori amici del mio ex. Come mai avevo e ho tutt’ora addosso la camicia di mattia che mi sarei volentieri fatta? Per una sottile forma di feticismo, per cui mi accontento dell’appendice invece dell’individuo. Scherzo. Sento caldo, tienimela in borsa.

Veramente bella sta camicia intendo, da boscaiolo, bianca, grigia e nera, a quadrotti grossi, bei bottoni, ben rifinita. Sento caldo, tienimela in borsa. Sì Sì. Certo certo.

E giuro, glie l’avrei anche voluta ridare, ma è stata l’ultima volta che li ho rivisti, povero Mattia che mi sarei volentieri fatta. Lui e gli altri amici.

Tizio molto…be’, non era un luminare, ecco. Roba che non me lo filerei di striscio. Ma…quelle cose che alla fine a diciassette, diciotto anni, ci stanno. Sedotto e abbandonato. Ma non era abbastanza intelligente manco per quello.

Quindi non andava bene. Poi ero fidanzata. Quindi non andava bene. Ero fidanzata col suo amico stretto. Quindi non andava bene.

E poi non mi ci sarebbe stato mai, quindi non andava bene. E se la faceva con una mia amica stretta, sì, stavo mio malgrado sacrificando il delizioso bocconcino per combinare quelle tristissime uscite a quattro, cercando di far fidanzare le mie amiche con gli amici di lui, e diventare tutti un’odiosa e vagamente promiscua e quanto mai falsa e edulcorata graaaande famiglia tutti amici, mi capite.

Poi la cosa non andò in porto.

Niente, ho aperto l’anta dell’armadio con la solita domanda in mente…che mi metto, e ho visto ochieggiare gli scacchi di questa camicia. E allora tipo flashback mi è tornata in mente la storia di questa camicia, e tutto ciò che ne consegue, e penso che Mattia che mi sarei volentieri fatta vive ancora molto alla giornata facendosi mettere i punti quando in discoteca sbatte contro gli spigoli da ubriaco e si risveglia da qualche parte con un cerotto sotto il mento o altre zone.

Poi penso, non vado mai a ballare.

Penso che sono una persona troppo tranquilla e seria, e mi chiedo se un giorno me ne pentirò, se diventerò una di quelle babbione di mezza età che rispolverano vestiti anni 80 e comprimono le cosce cicciotte dentro calze a rete, per poi trascinarsi in un locale dove incontrare ragazzini e recuperare il tempo perduto. O se, tipo, coerente con la mia fibra interiore, mi trascinerò questa serietà fino alla tomba, integerrima, serissima, un cappotto grigio sartoriale vivente.

E magari tipo smetterò ben presto di scrivere male e discorsivo e allora sarà tutto più romanzato e forse con bei periodi articolati, e parole un po’ più ingessate, tipo il tutto sarebbe :

Notizie positive. Mi sono rientrati i pantaloni neri, stretti, che mettevo un tempo. Utilizzo anche una guaina snellente, che comprimendo molto il busto, rimodella un po’ le forme. Sto per uscire e ho addosso una camicia a scacchi neri, stile boscaiolo, appartenuta a suo tempo a Mattia, amico del mio ex, tizio con il quale, confesso, se non fossi stata fidanzata e altri fattori vagamente trascurabili, avrei avuto tranquillamente rapporti sessuali. Sogno erotico dei miei diciassette anni, sebbene cercassi, forse per redimermi, di combinare incontri tra lui e una mia amica del liceo. Credo che ora sia ancora un soggetto un po’ particolare, che vive in modo abbastanza estremo, da eterno giovane. Penso così che sono una persona molto seria, chiedendomi se manterrò questa serietà anche in età adulta, o se subirò una regressione, e mi trasformerò in quelle signore demodé e discinte che cercano divertimento in locali frequentati da un pubblico più giovane.

 

ps: straprobabile che questa camicia verrà adibita a pigiama, avendomi dato una sòla della madonna la mia amica anoressica tira sòle, ovviamente due secondi prima di uscire. Ma vaffanculo.

che in romanzesco è: mi è appena giunta notizia dalla mia conoscente estremamente magra e assai probabilmente affetta da disturbi alimentari che non usciremo. Notificato, circa minuti uno prima di uscire. Esprimo questo disappunto con un linguaggio colorito. Adibirò la camicia a pigiama, lasciandomela addosso.

 

Metodo di studio: tecniche e consigli

Un po’ per esperienza diretta, un po’ per consigli, un po’ per suggerimenti online. Questo “collage”, schematico, strutturato a punti, (in due parti, due post separati) è finalmente un qualcosa di UTILE. Una sorta di pubblicità progresso, uno slancio di altruismo. Strutturato per accompagnare lo studente dalla preparazione del suo esame fino al momento della “prestazione”.

a chi mi rivolgo:  a studenti universitari (ciò non toglie che possa essere utile, magari semplificando il tutto essendo più easy ciò che si studia, a uno studente delle superiori). Faccio però riferimento a uno specifico tipo di prova, QUELLA ORALE. Non dico chiaramente che una prova scritta sia più facile di un orale, ma di certo il metodo che si va applicando è “diverso”: può mancare del tutto la ripetizione orale anche ai fini della memorizzazione, che è invece NECESSARIA per l’altro tipo di prova, può essere meno incidente il fattore emozionale, viene un po’ meno l’effetto “domanda a bruciapelo”, avendo più tempo per pensarci (potete chiaramente “saltare” una domanda, soffermandovici dopo, senza che questo comporti necessariamente un cattivo esito della prova. Se invece “saltate” una domanda a un orale, ammettendo candidamente “non lo so” , siete a un passo dalla bocciatura).

Pronti partenza via.

 

1- prima dello studio vero e proprio. Anche se non sembra, è la fase più importante, perchè è quella dove VOI avete un ruolo decisionale più attivo. Dovrete infatti stabilire QUANDO dare l’esame, COME dare l’esame, in QUANTO TEMPO (indicativamente) prepararvelo, QUALI obiettivi prefissarvi. E organizzarvi di conseguenza.

Domanda iniziale: FREQUENTO O NO?

E’ da lì che dovete partire, siamo al momento in cui ancora ci sono le lezioni. Chiaramente questa domanda potete porvela solo nel caso in cui la frequenza non sia obbligatoria.

PRO: frequentando IN MODO ATTIVO si ha modo di avere appunti PROPRI, personalmente elaborati, si ha modo di capire (anche a grandi linee) l’argomento in questione, tanto che si può saltare la prima fase di studio sul manuale (vedi sotto), si ha modo di ricordare prima e meglio, si ha modo di porre domande nel caso in cui qualcosa non sia chiaro, si ha modo di capire quali argomenti il professore tratta con più attenzione e quali più velocemente (se non è un completo bastardo, in linea di massima sono quelli più trattati a lezione gli argomenti che verranno anche più chiesti). Ricordate che diversi professori, probabilmente per proprio autocompiacimento, AMANO sentirsi citare, per cui se alla domanda X sarete in grado di utilizzare PROPRIO quell’espressione lì, sarà una marcia in più per voi.

Ma come appena detto dovete frequentare IN MODO ATTIVO, SE frequentate. Ossia:

-prendete appunti non a tirar via, ma accuratamente.

-STATECI con la testa

-cercate di interiorizzare l’argomento trattato

-chiedete, o a studenti più preparati o (meglio) al professore stesso (e alzatela sta mano pubblicamente, mica vi mangia!) cosa non avete capito.

E’ DEL TUTTO INUTILE SE NON ADDIRITTURA CONTROPRODUCENTE FREQUENTARE SE:

-1) notate che il professore tutto sommato segue il manuale per filo e per segno, e il manuale è chiaro.

-2) non riuscite per qualsiasi motivo a frequentare in modo attivo, per cui diventa una perdita di tempo e basta

-3) la materia è in linea generale di facile comprensione, l’esame vale pochi crediti, siete un po’ in ritardo, state preparando più esami contemporaneamente.

-4) le lezioni sono UN CONTINUO RIMANDO al manuale. Quando cioè il professore a lezione non spiega e approfondisce, ma si limita (anche per questioni di tempo) a enunciare a grandi linee i concetti base, scarni, per poi rifilarvi frasi come : “per questo, vi rimando al manuale”. “questo non mi ci soffermo, è fatto bene sul manuale”. Insomma, in tal caso frequentate solo se il manuale è effettivamente poco chiaro, o non sapete un’ acca di quella materia, per cui vi serve qualche “input” iniziale.

Ricordate poi che UN CONTO è frequentare SPORADICAMENTE UN CORSO (ed è DEL TUTTO inutile: se decidete di frequentare quel corso, è perché lo dovete frequentare costantemente nei limiti del possibile e in modo attivo) e un conto è frequentare IL GIORNO CHE SAPETE CHE IL PROFESSORE TRATTERà DI UN ARGOMENTO UN PO’ DIFFICILOTTO E POCO CHIARO. In tal caso è utile, tenetevi informati dagli altri colleghi in merito a dove è arrivato il professore e, se lo sanno, quando tratterà quella parte che proprio non vi va giù.

SE DECIDETE DI NON FREQUENTARE, questo non giustifica che dovrete girarvi i pollici a casa, anzi in quel caso sarete I VERI ARTEFICI del vostro esame, e potrebbe essere più difficile.

Ricordate comunque di:

-farvi fornire gli appunti, anche se ritenete che il manuale sia chiaro, da chi ha frequentato con costanza. Visto mai che il professore possa aggiungere delle parti, oppure dire di saltare parti sul manuale eccetera.

-informarvi su “che tipo” è il professore. Se ha argomenti prediletti, se è un tipo puntiglioso ecc. Sono “informazioni” che uno studente frequentante sa. Voi, di contro, poco più che sapete che faccia ha il professore che vi esaminerà. INFORMATEVI.

 

FASE DUE: LO STUDIO NEL MANUALE.

E’ il “cuore” della vostra preparazione. Molti studenti commettono l’errore di prendere in mano il manuale nel giorno x, iniziare a studiare dalla prima all’ultima pagina, magari essendo iper lenti e iper puntigliosi all’inizio, per poi dover accelerare bruscamente alla fine, costretti a estenuanti maratone di studio. Ora, al liceo era mia abitudine (anche perchè avevo ben 11 materie ed erano molto esigenti i professori, tant’è che per me il liceo è stato un MASSACRO) rimanere quasi volutamente indietro. Insomma, sono stata interrogata? Bene, non studio quella materia finché la prof  dice di nuovo che interrogherà. Così mi ritrovavo capitoli interi da studiare in pochissimo tempo, e mi esponevo al rischio dell’interrogazione bastarda di una prof che ti interroga anche se non ha finito il giro. Questo per me è stata una grande lezione di vita: un bel dito medio alzato nei confronti della tortura delle interrogazioni costanti, ora scomparse (e meno  male!) , ma dall’altra parte devo un grazie al liceo per l’essermi abituata a studiare TANTO e VELOCEMENTE. Che, per carità, non saranno mai i ritmi di 600 PAGINE AL MESE, 1400 A ESAME. Ma comunque è un buon avvio. Se in quel caso avessi studiato SEMPRE con costanza, avrei percepito di più la differenza ABISSALE tra liceo= cazzata (in linea di massima, ripeto, il mio fu una tortura) e università: mattoni su mattoni da studiare.

ALL’UNIVERSITà è OBBLIGATORIO STUDIARE TANTO (O MEGLIO…BENE!), VELOCEMENTE (NON VORRETE MICA METTERCI UNA VITA?), E COSTANTEMENTE.

Uno studio senza metodo, è disordinato. Uno studio senza passione, è noioso. In entrambi i casi c’è il rischio IMPRODUTTIVITà. Dove IO per produttività intendo MASSIMO RISULTATO  COL MINIMO SFORZO POSSIBILE. Il che non significa “non impegnarsi”, ma IMPEGNARSI BENE. Sono INUTILI mesi di studio per un diciotto, per dire. In quel caso è necessario rivedere il proprio metodo. Anche per ritagliarsi più tempo libero, mica solo per vedere voti più alti, chi se ne frega alla fine.

Metodo serve anche a chi prende voti alti. Servirà magari per snellire la preparazione dell’esame, mantenendo sempre lo stesso risultato. Metodo serve a tutti. Insieme alla passione per ciò che si studia o , se la materia non vi va giù, per la passione di APPRENDERE cose nuove, di sollevarsi di un gradino (quell’esame) per raggiungere la meta (la laurea). Capita a tutti di dire: CHE SCHIFO QUESTA MATERIA, NON SONO ALL’ALTEZZA DI QUESTA FACOLTà, IO SMETTO, IO VERRò COSTANTEMENTE BOCCIATO. E’ capitato a tutti. Considerate però, prima di dire che quella facoltà non fa per voi, che:

1- potrebbe piacermi strada facendo. Come il diritto. Il diritto è una lingua straniera, né più né meno. All’inizio non ci capite un cazzo e stentate a mettere in fila parole con i linguaggio tecnico, a poco a poco diventa spontaneo, e arrivate a percepire la realtà in un altro modo. Siete più attivi, più consapevoli di ciò che vi circonda eccetera. Un discorso analogo vale per tutte le facoltà.

2- potrei aver trovato solo delle difficoltà momentanee, magari perchè non vedo i risultati sperati. In tal caso, rivedete il vostro metodo di studio. Impegnatevi di più.

Insomma: prima di gettare la spugna, tirate fuori le palle.

Per il resto, io vi lascio a vostre considerazioni, vostra è la vita, vostri sono gli obiettivi, vostro è il futuro, vostre le passioni.

Trovate l’atteggiamento psicologico giusto. Pensate anche a QUANTO punto per questo esame e regolatevi di conseguenza (io per esempio punto sempre al massimo, assumendomi il rischio di ripetere un esame o rimanere indietro, ma è una scelta personalissima. Mi sono promessa che sarò un po’ più flessibile)

– fatevi un calendario e , se necessario un indice personale: Per calendario intendo: segnare col rosso la data x, CONTARE LE PAGINE DEL LIBRO, CONTARE I GIORNI A DISPOSIZIONE, DIVIDERE LE PAGINE PER I GIORNI PER AVERE UNA MEDIA DI PAGINE AL GIORNO. Non spaventatevi se risultano “tante”, è indicativa. Considerate gli imprevisti: poniamo che il vostro obiettivo sono (indicativamente) le 30 pagine al giorno. Non sempre riuscirete a farne trenta. (influenza, gita inaspettata, eccetera, insomma, come è giusto che sia…la vostra VITA) Considerate quindi nel calendario DUE GIORNI IN MENO A SETTIMANA, che potrete anche non dedicare allo studio. A patto che, nei giorno rimanenti, studierete di più.

-dividetevi i giorni quanto segue: se avete, mettiamo, due mesi e mezzo. Esamone grosso. Non dedicate due mesi AL SOLO STUDIO. Ponete che per lo scoccare del mese e mezzo IL GROSSO DELLO STUDIO L’AVRETE FATTO, RIPETIZIONE INCLUSA. Il resto è  ripasso, FONDAMENTALE, anche per essere più sicuri di sé il giorno X.

Quindi direi: una settimana, dieci giorni: tempo per acquisire un’infarinata “globale” della materia. Basta anche un’attenta lettura e una sottolineatura, purchè siano chiari i passaggi chiave.

Un mese e dieci giorni pieni: studio “VERO” , e più “mnemonico”, più accurato. Seguito da ripetizione.

Il resto: ripasso, ripasso, ripasso. Anche se vi sentirete stupidi. Anche se vi verrà la nausea di ripetere sempre le stesse cose. Può risultare “noioso”, rendetelo attivo: confrontatevi con un collega (non consiglio il gruppo di studio, cioè più di un collega, a meno che non sia un gruppo davvero efficiente. Il ripasso a due è più immediato e più attivo, e serve a chiarirsi dei dubbi. Nonché a ripetersi gli argomenti a vicenda, “simulando” già l’esame)

Sconsiglio di studiare in due. Ripassare in due, ok. Studiare in due può essere noioso e dispersivo.

COME STUDIARE?

Anche se è quanto di più soggettivo vi sia, a occhio, e non solo dai risultati, si capisce subito qual è lo studente che studia bene e quello che studia male. Chi non pianifica, studia male. Chi rimanda sempre, studia male. Chi non ripete, studia male. Chi si riduce all’ultimo, studia male.

Per il resto può essere utile LA RIELABORAZIONE, anche tramite schemi e simili, fatti da voi. Aiuta a memorizzare. E’ inutile se effettivamente il tempo stringe (in quel caso, leggete e ripetete, leggete e ripetete, se vi mettete a schematizzare un libro di 1400 pagine quando il tempo è poco, non arriverete più; oppure compratevi un COMPENDIO, purchè BEN FATTO e purché non studiate solo su quello)

– oppure, se memorizzate “ascoltando la vostra voce”, iniziate a ripetere quasi da subito.

-interiorizzate la materia: quasi niente (a meno che sia filosofia pura) è AVULSO da riscontri pratici, nella realtà. Pensate anche alle vostre situazioni personali, pensate all’attualità (col diritto è facile), associate le parti più mnemoniche a aneddoti, aforismi, acrostici, create rime, “immaginate” la scena come se la vedeste coi vostri occhi, se viene descritta una situazione. Vi sentirete stupidi, è probabile. Però fidatevi, non state perdendo tempo.

-studiate cose nuove nel momento della giornata in cui siete più freschi (l’ideale è la mattina). Il resto del giorno, passate al ripasso, o alla ripetizione. Dovete interiorizzare il tutto, ripetendo le cose del giorno prima, anche velocemente, per rinfrescarle e fissarle nella memoria a lungo termine, edi tanto in tanto le cose dei giorni precedenti, per non dimenticarvele. Non studiate la sera, semmai rileggete appena prima di andare a dormire le cose (o gli schemi, meglio) del giorno stesso. Ma superficialmente: il grosso dello studio del giorno è fatto.

-se sapete che quel giorno avrete degli impegni (e ci mancherebbe altro, siete persone!), puntate la sveglia. Vi velocizzerete di conseguenza, ottimizzandovi. Invece di dire “alle 5 dal dentista, prima non studio.” Iniziate alle 2, puntate la sveglia alle 4 e mezza. Dalle 2 alle 4 e mezza sarete super reattivi e super veloci. Alle 4 e mezza, andate a prepararvi.

-fate delle pause di 10 minuti ogni ora di studio. Meglio pause brevi.

-fate attività fisica.

-non rinunciate alla vostra vita sociale.

-non è necessario che a mano a mano che l’esame si avvicina, aumentiate anche le pagine da studiare. E’ vero che “l’ansia sale” e con essa sarete più frettolosi, ma se avete pianificato bene e rispettato i piani, non ci sarà bisogno di “aumentare” il carico di studio, fidatevi.

-non procrastinate: muovetevi ORA, studiate ORA, l’argomento più difficile SUBITO, vi sentirete più gratificati.

-studiate PRIMA le cose principali, e le più difficili, le postille dopo

-NON DOVETE SEGUIRE NECESSARIAMENTE L’ORDINE DEL LIBRO. PURCHè CI SIA UNA CERTA LOGICITà E DOVE SIA POSSIBILE…POTETE STABILIRE UN ORDINE PIù CONSONO ALLE VOSTRE ESIGENZE.

-non abbiate paura se, a ridosso dell’esame, vi sembra di “non ricordare niente”. E’ un giochetto dell’ansia. Se avete studiato, e con metodo, tutto tornerà a galla.

 

Nella prossima “puntata” parlerò delle ultime fasi dello studio, dalla ripetizione, al ripasso, AL MOMENTO DELLA PROVA, che è un po’ il momento x.

Stay tuned.

 

pro-ana

Ciao a tutte ragazze.. Da un pò di tempo su i vari blog circolano 2 diete… Ho deciso di provarne una almeno per vedere come mi trovo..e vedere quanto riesco a perdere.. devo però decidere minuziosamente le quantità e gli alimenti.. ma sopratuttto come distribuirli nel corso della giornata.. allora iniziamo cn la prima dieta che mi ha dato ilaria :
Giorno 1- 300 kcal
Giorno 2- 400 kcal
Giorno 3- 300 kcal
Giorno 4- 400 kcal
Giorno 5- 100 kcal
Giorno 6- 200 kcal
Giorno 7- 300 Kcal
Giorno 8- 400 kcal
Giorno 9- 500 kcal
Giorno 10- digiuno
Giorno 11- 150 kcal
Giorno 12- 200 kcal
Giorno 13- 400 kcal
Giorno 14- 350 kcal
Giorno 15- 250 kcal
Giorno 16- 200 kcal
Giorno 17- digiuno
Giorno 18- 200 kcal
Giorno 19- 100 kcal
Giorno 20- digiuno
Giorno 21- 300 kcal
Giorno 22- 250 kcal
Giorno 23- 200 kcal
Giorno 24- 150 kcal
Giorno 25- 100 kcal

La seconda dieta è leggermente diversa.. con qualche kcal in piu credo… Io seguirò quella che ho appena scritto…

Il primo giorno prevede 300 kcal :

Colazione 2 biscotti grancereale 102kcal
Spuntino : una galletta.. 30 kcal..
Pranzo: insalata.. 50kcal
Spuntino:galletta 30kcal
Cena piatto di verdure lesse non condite 50/60kcal TOT :272 kcal… P.s. la sera mangio molta verdura quindi arriverei sicuramente alle 300 kcal giornaliere previste! questo mangero dmn che ne pensate?

 

1) Se non sei magra, non sei attraente;2) Essere magri è più importante che essere sani;3) Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di fame, fai di tutto per sembrare più magra;4) Non puoi mangiare senza sentirti colpevole;5) Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo; 6) Devi contare le calorie e ridurne l’ assunzione di conseguenza;7) Quello che dice la bilancia è la cosa più importante;8)Perdere peso è bene, guadagnare peso è male;9) Non sarai mai troppo magra;10) Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà e autocontrollo.

 

Ma da quanto tempo nn entravo nel mio blog? Bè, troppo tempo..avevo paura.. paura di avervi deluse..paura di… non essere piu seguita…ma ora sono tornata..e spero che voi ci siate ancora…credetemi se vi dico che nn è passato giorno che io non pensassi a voi, in ogni mio gesto, in ogni mio pianto…La condizione per me è sempre la stessa..in continua lotta per non so piu nemmeno io cosa…Ora peso 50 kg…o forse poco meno…Ho bisogno di voi per ridurre ancora un po ciò che mangio..da domani inizierò a postare nuovamente i miei diari alimentare..anche perche come voi sapete…l’estate è ormai alle porte… e io sono sempre allo stesso punto…ma stavolta grazie a voi voglio farcela davvero.. voglio cacciar via il richiamo del cibo..sentirmi vuota, libera leggera…spensierata! Voglio che i miei se ne accorgano..e che smettano di far finta di nulla! so che è un paradosso ma è questo che voglio.. voglio sembrare malata ai loro occhi.. e da ora in poi cosi sarà…vi prego fatemi sentire che ci siete… un bacio enorme a tutte!

 

 

 

 

Tutto tratto da blog pro anoressia.

che ne dite se cominciassimo ad aprire un po’ gli occhi su questa realtà?

 

passe partout

Non mi discosto del tutto dagli argomenti di ieri, miei cari.

E parlo di bellezza, di getto, nel breve tempo che mi concedo da quando l’aspirina fa effetto a quando mi rimetto a studiare.

Ho per le mani un articolo di Marco Costa, non che sia fresco di stampa, ma secondo me è ancora molto attuale.

E si chiama “il passe partout dei belli”.

Ed è innegabile. Spero non crediate davvero a quelle puttanate poco convincenti de “l’importante è ciò che hai dentro.”, perché questo sono: puttanate poco convincenti.

Poniamoci in una situazione professionale.

Allora c’ho una in facoltà che sarà brava e tutto ma pesa duecento chili come minimo. Figuratela in tailleur.

Sei un datore di lavoro. Leggi il suo curriculum. Ragazza molto qualificata.

Ti si presenta una FICA, e per fica intendo fica, lascia sulla tua scrivania un curriculum speculare a quello della ragazza diciamo meno attraente, leggi cessa.

TU, datore di lavoro, chi scegli, a parità di professionalità? Quale persona ti sembrerà più gradevole avere intorno nel tuo ufficio?

Obiezione poco convincente: la bellezza è soggettiva, non è bello ciò che è bello, non giudichiamo il libro dalla copertina.

Questa è l’ennesima serie di puttanate immagino formulata da gente brutta. Perché non c’è niente di più oggettivo, di più matematico, della bellezza. L’avevano capito anche i greci. E’ questione di cultura, società e proporzioni. La società getta le basi, la matematica fa il resto.

Non ci credete?

Esami cross-culturali hanno messo in evidenza l’universalità della bellezza fisica, per lo meno in occidente. Occhi ovali e grandi, elegantemente a mandorla, zigomi alti, labbra tonde e prominenti, tratti somatici tutto sommato marcati ma delicati, e soprattutto ben proporzionati. Giuste le distanze, nessuna asimmetria Questo è un viso bello.

Sul corpo bello neanche mi ci soffermo, tonico, in forma, un bel seno, non eccessivamente magro, ma l’essere grassi e quindi informi è assolutamente condannato. E ovviamente occorre essere slanciati. Questa è la bellezza.

-a parità di contenuto comunicativo, le persone belle sono più persuasive di quelle non attraenti.

-le persone belle trovano più facilmente lavoro, ci sono lavori totalmente preclusi alle persone non attraenti. Chiaramente modelle e fotomodelle varie,  ma non guardate solo quello. Pensate anche a un agente immobiliare, a un venditore, a un promoter, a una persona costantemente in contatto col pubblico.

-la bellezza ha un aspetto addirittura inibitorio sul concetto di colpevolezza. Un colpevole “bello” è socialmente più accettato di un colpevole brutto.

-i bambini giudicati attraenti sono più socievoli.

-alla bellezza sono affibbiate innumerevoli altre caratteristiche positive, anche a livello inconscio:  Si è portati a pensare che chi è bello è buono, gentile, accattivante, affascinante, persuasivo e felice.

 

Per non parlare della maggiore facilità con cui le persone belle possono relazionarsi  col sesso prediletto. Se una donna è corteggiata, ha più possibilità di ricambio. Più possibilità di scelta.

Se una non lo è, o si accontenta del primo che le capita o resta sola.

E infatti io conosco coppie di cessi immondi che una volta che si sono beccati non si spiccicano più, secondo più per paura di non riuscire a trovare altro.

Per non parlare del fatto che “sono single per scelta”, per quanto sia una cosa poco credibile, lo è molto di più se pronunciata da una donna brutta.

      

Ardua scelta eh.

Poi ok, se magari sei bruttina ma ci sai fare, è un conto.

Ma una bella e che ci sa fare ha il mondo ai suoi piedi. Non c’è storia.

Sembra un discorso frivolo, ma non lo è.

Personalmente trovo che la bellezza sia una qualità, un dono, una dote, e non ci vedo niente di male nel suo “utilizzo”. Insomma, c’è. Servitevene, se potete permettervelo. Esaltatela.

Lodatela. Tenetevela stretta, coltivatevela.

Per me la bellezza vale un buon cinquanta percento. E conta un buon settanta sull’autostima.

Cheers.

Ah, tra l’altro , piccola parentesi e poi chiudo.

Ho notato che i miei corteggiatori puntano molto sull’intelletto. Su sciorinare una fantomatica cultura (mah), sul raccontarmi imprese mirabolanti (boh), sul millantare interessi stratosferici.

Ecco, non me ne è mai fottuto un cazzo. Mai stata conquistata a parole, ma in primis a suon di attrazione fisica. Poi non mi interessa quanto sei bravo-simpatico-intelligente-attivo socialmente, se prima l’esterno non promette bene, o è per lo meno una buona base su cui costruire un bel miglioramento.

Chiaramente l’esteriorità non basta. ma nemmeno questa “cultura” e “intelligenza” e “beeeeeellissime doti interiori”. Spurie.

Come disse Brignano: “Tu sei bella dentro. Sei bellissima dentro. Ecco, però cortesemente te poi capovolge?”

 

walking contraddiction

“Persuadere la gente a comprare cose di cui loro non hanno bisogno,

con soldi che non hanno,

per impressionare persone a cui non importa nulla.”

 

Non è forse questa una più corretta definizione del termine “consumismo”, e non quella che propone il dizionario, col suo autorevole e asettico linguaggio tra il distaccato e il forbito?

Questo…sottile meccanismo alimentato dalla promessa di un esito rigenerante sulla psiche (“ti renderà felice!” Sarai sempre al passo coi tempi!) , e rinvigorito dall’obsolescenza programmata.

Ovvero: inserire dei meccanismi all’interno dei nostri oggetti…meccanismi che non ne incentivano la durata, anzi, la limitano. Dureranno un tot, mai troppo, “per programmazione”, poi, guarda un po’, appena appena scaduta la garanzia…smetteranno di funzionare a dovere.

E dove non arriva la meccanica, arriva semplicemente l’innovazione, un’innovazione MINIMA, a volte solo grafica, estetica, ma frenetica. L’iphone 4 che diventa iphone 4 punto qualcosa, con l’aggiunta di 4 puttanate, che renderà obsoleto il precedente modello. Portandolo inesorabilmente al ribasso. E alla voglia spasmodica del nuovo modello, che nonostante crisi eccetera, porta la gente a fare le file davanti agli stand, a prendere d’assalto i negozi. Il settore tecnologico è quasi l’unico settore che invece di crollare, regge.

Questo concetto di “stare al passo coi tempi”, poi. Mi sta drammaticamente sui coglioni.

Sono i tempi che devono stare al passo con me e tenermi testa, che diamine. E’ il tempo, invenzione dell’essere umano, che deve adattarsi a quest’ultimo, non viceversa.

Ormai però…questa miccia è stata accesa, da tempo.

Il punto è che nel capitalismo le crisi sono strutturali, e se è applicato su larga scala, su scala mondiale, lo diventano anche le crisi .

Perché le risorse sono limitate, gli impieghi pure, i lavoratori pure, il denaro pure (anche con l’espediente dell’economia virtuale) , ma il mercato punta a una produzione all’infinito, illimitata. Applicata a elementi limitati. Con mezzi limitati.

Letteralmente, le persone non stanno al passo con l’economia, interi Stati non riescono a reggere le spinte della speculazione indiscriminata, pochi singoli privati, a livello sovranazionale.

Si sono prima rosicchiati dall’interno, come i ratti quando lacerano le strutture di una casa, come i tarli quando scavano in mezzo al legno. Esternamente, la struttura sembra perfettamente inalterata, ma a un certo punto si giunge al momento di non ritorno, basta una spinta,e l’impalcatura che sembrava fino al secondo prima estremamente solida crolla su se stessa, implode.

 

 

 

Forse il punto è proprio questo.

Liberarsi delle cianfrusaglie, e riprendersi l’essenza.

 

Bene, detto ciò vado a fare shopping.

la pagnotta

Ennesima orda di proteste sui test di ingresso (in generale) e su quelli di medicina in particolare.

Studenti freschi di maturità che sbuffano perché devono colmare l’impreparazione in materie scientifiche in tempo record.

Test “assurdi”, “nozionistici”, “un terno al lotto”.

Ora. Poiché la parola “meritocrazia” rimbalza di bocca in bocca da svariati annetti, poiché “taaaaaanto non basta essere meritevoli, vincono solo i raccomandati/i figli di…”

Bene. Il test d’ingresso è un ottimo modo per dimostrare che non vincono solo i figli di. E che veramente i meritevoli vanno avanti. In perfetta linea con la costituzione tra l’altro, art 34 se non erro.

I capaci e i meritevoli, non erro, non erro.

I capaci da una parte, i meritevoli dall’altra. I meritevoli sono quelli che si impegnano. I capaci sono persone con una marcia in più.

Dura lex sed lex.

Quindi quale migliore occasione di dimostrare le proprie capacità e il proprio merito in un test dove non si valuta solo il nozionismo, ma per fortuna anche la cultura (generale, ma sempre cultura è. Inutile dire “non puoi farmi domande sulla grattachecca o su san remo, perché io sarò un medico e non mi interessa.)

Questi test, e queste domande, servono ad appurare che le capacità non sono solo quelle dei libri, ed è giusto così.

Allo stesso modo,  è giusto che la logica venga premiata. Per cui sono sacrosante quelle domande di logica, che tra l’altro, guarda un po’, sono le stesse che si sottopongono al test del Q.I.

L’intelligenza logico-matematica non è l’unica forma di intelligenza (esiste per esempio anche l’intelligenza emotiva), ma è sicuramente quella più facile da misurare.

Ed è giusto che in un futuro medico (ma in generale è giusto per ogni individuo) si valuti intelligenza e cultura. Capacità e merito.

E non solo quelle 4 nozioni che si imparano al liceo.

Ai test di ingresso alla Normale (probabilmente mi rimorderò i gomiti fino alla morte per non averlo tentato, ma  ho virato all’ultimo momento da Lettere-da poter fare solo e soltanto lì- a giurisprudenza, da poter fare ovunque) valutano SOPRATTUTTO l’intelligenza.

Le versioni che ti sottopongono sono test di intelligenza pura.

I temi che ti fanno fare sono saggi senza documenti su un argomento a caso dal primo al quinto superi0re.

Il test orale che ti devi preparare si basa tutto sul misurare le capacità espositive e di ragionamento.

Bene così.

Forse dobbiamo disabituarci alla facilità, sono i tempi che ce lo chiedono.

Forse siamo stati un pugno di generazioni troppo agevolate, svezzate a omogenizzati, vaccinate di tutto punto, servite e riverite, non abbiamo mai imparato il senso della sfida, della conquista, del doversi guadagnare la pagnotta.

E ci troviamo, invece, in un mondo precario, dove precario è tutto. Dagli affetti, al lavoro, al futuro.

E doverci guadagnare la pagnotta è sempre di più necessario.

D’accordo che ci stanno disumanamente spremendo fino all’osso, d’accordo che di questi tempi  (diciamo negli ultimi decenni,questa è la punta dell’iceberg) c’è stata una marcata elisione dei diritti costituzionalmente garantiti, ma col senno di poi capisco che per quanto le celeberrime affermazioni “il lavoro fisso è monotono, abituatevi a cambiare” e “il lavoro non è un diritto” siano veramente infelici, sono per lo meno vere. Sincere. Crude.

Di questo le nostre generazioni hanno bisogno, che gli venga sbattuta in faccia la realtà, e la realtà è che devono abituarsi al precariato e lottare per raggiungere un posto decente (per quanto il lavoro E’ un diritto sulla carta e per quanto la retribuzione DEBBA garantire un’esistenza libera e dignitosa) e poi combattere ancora per mantenerlo.

Per cui, se ti viene sbattuto davanti un test “difficile”, ma chi se ne frega, è giusto così. E’ in armonia col resto.

Ed è veramente l’unico modo per garantire le pari opportunità, forse non in toto (perché il disonesto con il test svolto in anticipo ci sarà sempre), ma gli studenti che di fatto entrano sono solo 1 su 8.

Gli altri sette sono regolari, ed è già molto.

E poi cazzo, dovrete aprire corpi umani.

La selezione naturale avverrà anche dopo. Gli schizzinosi e i poco studiosi verranno stroncati strada facendo, in quel giustissimo processo di scrematura naturale. Quelli con lo stomachino debole non arriveranno a operare.

Ma il test d’ingresso è un ottimo esempio di scrematura iniziale. Come principio non è affatto sbagliato, fosse per me sarebbe da mettere in TUTTE le facoltà dove gli iscritti superano un tot. di persone stabilito per legge, e calibrato all’effettiva necessità di posti di lavoro per quel settore, o affini.

Così facendo non si creano tra l’altro facoltà di serie A e di serie B, dove la mancanza del test fa sì che diventino facoltà dove la gente si iscrive in massa. Peggiorando la qualità dei corsi, peggiorando la qualità dei laureati, costringendo i laureati a una sanguinaria concorrenza.

Il punto è che, anche lì, un minimo di scrematura iniziale c’è (frequentando giurisprudenza , anche se solo da un anno, ho potuto constatare che di fatto gli abbandoni sono tanti,e che già dal prossimo staremo più larghi) , ma non è sufficiente.

Ah, naturalmente i test sarebbero gratuiti.

Perché è ABERRANTE far pagare a uno studente 60 euro per un cazzo di test, per trovarsi di fronte a un foglio, una penna, e un cazzo di banco.

Palese che i test sono fonte di guadagno per gli atenei, e questo non è concepibile. Veniamo già abbondantemente vessati di tasse, e non è possibile.

Ma che venga abbattuta questa inutile e perbenista estensione del principio di uguaglianza, travisata nel “tutti possono fare tutto”.

No. Non è vero.

E’ giusto che tutti abbiano pari condizioni di partenza, spianando le agevolazioni che appartenere a una certa estrazione sociale possa garantire.

Ma poi,basta. La favola che “basta crederci” è appunto questo, una favola.

Che si metta da parte la speranza, e ci si armi di cervello. E si tirino fuori unghie e denti. Stiamo per scrivere una pagina di Storia,ed è bene fuoriuscire dalla bambagia, ed essere più concreti.

In bocca al lupo per l’esito dei vostri test.

 

 

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